Trascurata l’emergenza minorile in Valle

Tanti e preoccupanti sono i segnali di un malessere minorile che, se continuerà ad essere trascurato, avrà conseguenze anche drammatiche e sicuramente preoccupanti per il futuro della società valdostana. Parliamo di malessere, ma anche di marcate forme di devianza che, unite alla mancata integrazione dei “figli di prima e seconda generazione”, può costituire una esplosiva miscela, con effetti di difficile contenimento.

Queste considerazioni non sono esagerate previsioni, ma solo le naturali conseguenze di un malessere minorile sottovalutato dalla società valdostana in genere e, in particolare, dalla politica e dagli affannati politologhi, dai servizi sociali, dai genitori, dalla stampa, dalla scuola, dalle forze dell’ordine (che tendono a “minimizzare” l’informazione sul disagio diffuso tra i minori valdostani) e, non ultimo, dai tribunali, che intervengono con affidi penalizzanti la figura paterna e previlegiando le consolidate proteste di movimenti di genere, che hanno fatto dei maltrattamenti sulle donne, talvolta anche quando non ci sono, come in tante denunce legate alla fine della convivenza dei genitori, la loro ragione di vita, dimenticando che ci sono maltrattamenti di genere anche quando le vittime sono i minori e/o uno dei loro genitori.

Le confessioni religiose sono ripiegate su una dimensione intimistica della spiritualità e sono, spesso, incapaci di comprendere i risvolti sociali che tali vacue e stanche forme religiose possono provocare in una società locale, dominata, prevalentemente, ma non solo, dai risvolti economici insiti in ogni azione umana.

E’ inderogabile un confronto, duraturo, serio e coraggioso, tra tutte queste forze sociali, comprese le associazioni che si occupano delle problematiche minorili, per guardare, lasciando da parte il passato, al futuro dei minori, che, oggi, sono sopraffatti da contraddittori stimoli ed evasivi messaggi esistenziali.
L’inizio sarà duro, ma tale confronto non è più rinviabile ed ognuno dei soggetti partecipanti dovrà assumersi in concreto le proprie responsabilità, coordinate con quelle delle altre forze istituzionali. Chiari dovranno essere i fini da perseguire per un cambiamento reale della società minorile locale, facendo emergere il celato desiderio giovanile di trasparenza e coerenza, che si differenza, e di molto, dai tatticismi formali degli attuali conduttori e detentori del potere sociale.

La nostra associazione è disponibile ad apportare il proprio contributo, forte di una trentennale presenza in difesa dei minori e del genitore estromesso dalla vita dei propri figli. Non conosciamo la disponibilità delle altre istituzioni chiamate in causa, che, comunque, hanno le proprie responsabilità nel fallimento del mondo giovanile valdostano, anche se tenuto volutamente nascosto all’opinione pubblica con una informazione non sempre attenta ai risvolti, anche drammatici, che tali silenzi possono provocare nei minori che non hanno alcuna fiducia negli adulti e nel loro mondo di interessi ritenuti, spesso, abusivi della dignità umana.

Lasciamo stare, per favore, le roboanti promesse delle istituzioni preposte alla difesa, educazione e formazione dei minori e della famiglia. Le conseguenze del loro fallimento è sotto gli occhi tutti.

Partiamo da zero per costruire qualcosa di serio con persone giuste al posto giusto.

 

Ubaldo Valentini
presidente Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori (aps)
Contatti: tel. 347.6504095, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., genitoriseparati.it

 

 

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