Morto negli anni '50 in Valtournenche: continuano le indagini per dare un nome allo sconosciuto


I suoi resti rinvenuti nel 2005. Polizia scientifica al lavoro per risalire alla sua identità e consegnare le spoglie alla famiglia

 

AOSTA. Età media, alto almeno 1,75 metri, probabilmente miope, benestate, morto all'incirca nei primi anni Cinquanta. Le iniziali del suo nome potevano essere M.M.. Questo l'identikit che è stato possibile tracciare dello sconosciuto ritrovato tredici anni fa su un ghiacciaio a Cime Bianche, Valtourenche.

Ad occuparsene è il Gabinetto interregionale di Polizia scientifica di Torino.

{lightgallery type=local path=images/gallerie/2018/resti-valtournenche_21giu18 previewWidth=120}-{/lightgallery}

All'epoca del ritrovamento, era il 22 luglio 2005, furono in realtà scoperti dei semplici resti con ciò che rimaneva degli effetti personali dell'uomo. C'era un biglietto della funivia Breuil Plan Maison e c'erano sci e scarponi, un modello di alta gamma prodotto da una ditta francese che non esiste più, "Le Trappeur". C'erano anche un paio di occhiali con una correzione sulla lente destra appartenuti ad una persona probabilmente miope e c'era un orologio marca Omega venduto l'8 febbraio 1950 con destinazione "Colonie Francesi" nel Nord Africa. Oltre a ciò sono stati rivenuti i resti di una camicia prodotta in Francia in tessuto leggero, colore grigio-verde, con le iniziali M.M., una moneta da 5 Lire di quelle coniate tra il 1945 ed il 1950 e poi un foulard rosso di seta. Proprio da questa serie di reperti sono iniziati gli accertamenti da parte della Scientifica di Torino per risalire all'identità dello sconosciuto.

Una svolta è arrivata nel 2010 con l'istituzione della banca dati informatica Ri.Sc., cioè Ricerca Scomparsi, che consente di confrontari i dati biologici di cadaveri non identificati con quelli di persone scomparse. Le ricerche storiche compiute però qualche anno dopo, tra il 2013 ed il 2014, non hanno dato risultati.

Nel 2017 gli specialistici della Scientifica torinese hanno cercato altre risposte concentrandosi su accessori e abbigliamento, tra cui gli sci modello Rossignol Olympique che un esperto ha datato agli anni Quaranta o Cinquanta appartenuti verosimilmente ad un assiduo sciatore. Il tipo di sci e i bastoncini in metallo, una rarità per l'epoca, fanno desumere che l'uomo fosse piuttosto abbiente.

Un vero e proprio nome ancora non c'è, ma forse in futuro questa domanda avrà una risposta. Grazie alle tecniche di estrapolazione del Dna si sta infatti cercando di trovare qualche parente dello sconosciuto utilizzando il cromosoma Y che permette di risalire l'albero geneaologico paterno.

«L’esigenza di dare un nome a dei resti umani rinvenuti circa 15 anni orsono, più che dall’obbligo giuridico della Procura della Repubblica di Aosta, nasce dal desiderio di restituirli alla famiglia», sottolinea la Polizia scientifica di Torino.

 

Clara Rossi

Pin It

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075