Disabilità, una co-progettazione tra pubblico e provato per l'inclusione sociale

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Avviata dalla Regione Valle d'Aosta una istruttoria pubblica per progetti rivolti a 30 persone

disabilitàAOSTA. Individuare un gruppo di soggetti disponibili ad investire risorse proprie sullo sviluppo del "welfare sussidiario" e in particolare nel progettare e gestire progetti per l'inclusione sociale delle persone con disabiltà. A questo scopo la Regione ha indetto un'istruttoria pubblica rivolta al terzo settore che scade alla fine del mese.

A darne notizia è l'assessorato regionale alla sanità. L'assessorato spiega che questa iniziativa pubblica di co-progettazione «si colloca nella direzione del welfare sussidiario, fondato sulla responsabilità sociale e sull'esercizio comune della "funzione pubblica". Essa ha per oggetto la definizione progettuale di iniziative, interventi e attività complesse da realizzare in termini di partnership tra l'Ente pubblico e i soggetti a questo scopo individuati». Il privato in questo caso non è più un semplice erogatore di servizio ed assume «un ruolo attivo, investendo risorse proprie in soluzioni progettuali».

L'idea è di sviluppare forme alternative di assistenza per aiutare le persone che convivono con disabilità - fisica o cognitiva anche grave - ad avere una vita propria, indipendente dalla famiglia. L'avviso in particolare riguarda una sperimentazione da attivare sul territorio della Valle d'Aosta che possa coinvolgere fino a 30 persone con una dotazione di 200.000 euro più altri eventuali 100.000 in un periodo di due anni partendo dal mese di ottobre 2018..

L'assessorato spiega anche il perché della procedura di selezione rivolta ad una aggregazione di soggetti del terzo settore: la scelta, dice, «trova giustificazione nel riconoscimento di quest'ultimo quale sub sistema complesso in grado di sostenere meglio le logiche di sviluppo dei servizi nel particolare settore in oggetto, nonché nella necessità di pervenire alla definizione di relazioni efficaci con qualificati soggetti operanti nell'erogazione di servizi socio- assistenziali prevalentemente come imprese no profit, valorizzando tanto le cooperative sociali quanto le associazioni di volontariato della disabilità».



Elena Giovinazzo