Dal 2 al 4 settembre all'Osservatorio astronomico della Valle d'Aosta tra osservazioni notturne, simulazioni di volo spaziale, seminari e l'Astronomical Science & Technology Expo
NUS. Appuntamento ormai irrinunciabile per numerosissimi astrofili, a Lignan dal 2 al 4 settembre prossimi tornerà lo Star Party. L'Osservatorio astronomico regionale e il Planetario della vallata di Saint-Barthelemy ospiteranno la venticinquesima edizione dell'evento che proporrà tante iniziative di divulgazione scientifica affiancate a numerose attività di osservazione e scoperta delle stelle e del Sole.
Uno dei momenti più attesi sarà la presentazione, sabato 3 e per la prima volta in Italia, della scoperta annunciata appena ieri dallo European Southern Observatory di un pianeta "gemello" della Terra scoperto nella zona abitabile di Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro Sole (distante 4,24 anni luce). Non mancheranno poi osservazioni notturne, visite guidate all'Osservatorio, lo speciale annullo filatelico, l'esposizione di strumenti "fai da te", seminari, concorsi di astrofotografia e non mancherà nemmeno l'Astronomical Science & Technology Expo, fiera dell'astronomia giunta alla terza edizione che ospiterà seminari diviulgativi e scientifici, simulazioni di volo spaziale e laboratori per grandi e piccini. Tutti eventi che, ad eccezione soltanto delle osservazioni notturne, si svolgeranno anche in caso di maltempo.
«Si tratta di un evento assolutamente originale, unico in Italia e con pochi esempi analoghi in Europa, di grande impatto culturale e capace di attrarre centinaia di persone» ha detto Enzo Bertolini, direttore della Fondazione Clement Fillietroz che gestisce l'Osservatorio astronomico della Valle d'Aosta, durante la conferenza stampa di presentazione del 25° Star Party.
Tra luglio e agosto l'Osservatorio astronomico di Saint-Barthelemy ha registrato oltre 5.000 presenze. «La popolarità dell'Osservatorio - ha aggiunto Bertolini - è dovuta sia all'attività di ricerca scientifica e di apertura alle collaborazioni internazionali sia alla didattica divulgativa svolta dai ricercatori stessi.»
Elena Giovinazzo
