La Salute su Aostaoggi.it con il dott. Franco Brinato
AOSTA. Ogni Italiano consuma in media 5,77 chili di caffè l'anno. Nell'arco di una giornata quasi la metà degli italiani beve un caffè. Il consumo è maggiore negli uomini rispetto alle donne e l'81,1% dei bevitori abituali ne consuma fino a tre tazzine il giorno. Da diversi secoli è tra gli aromi più diffusi. Il profumo e l'aroma provocano reazioni fisiche e psicologiche benevole per l'organismo caratterizzate da una carica energetica e sensazione di benessere.
Gli effetti benefici di questa bevanda sono ben altri. Infatti, è stato scoperto che le persone che bevono caffè abitualmente hanno un rischio di morte inferiore. Lo afferma un recente studio effettuato in Europa su più di mezzo milione di persone in dieci paesi Europei (compresa l'Italia). L'effetto protettivo del caffè, secondo i dati raccolti, riguarderebbe soprattutto l'apparato cardiovascolare e quello digerente. Durante lo studio, durato circa 16,4 anni, si è notato nello specifico che i consumatori di caffè rispetto ai non consumatori hanno una più bassa mortalità per tutte le cause, in particolare per malattie digestive, malattie cardio vascolari (ictus e infarto del cuore) e per alcuni tumori dell'intestino e della prostata nell'uomo e dell'ovaio nella donna. Un maggiore consumo della bevanda è stato associato anche ad una riduzione delle transaminasi epatiche nei pazienti arruolati nello studio (fosforatasi alcalina sierica; alanina aminotransferasi; aspartato aminotransferasi; gamma-glutamil transferasi) della proteina C-reattiva, dei grassi nel sangue e dei livelli di emoglobina glicata, testimonianza di un effetto protettivo della bevanda rispettivamente sul fegato, sulle arteriosclerosi e sul diabete.
Come si è diffusa l'abitudine di bere il caffè?
L'uso dei suoi semi per ricavare una bevanda risale al IX -X secolo dopo Cristo presso alcune popolazione Africane, dove la Cofea Arabica cioè la pianta del caffè ha origine. Gli effetti energizzanti e tonificanti di questa pianta furono scoperti dagli Etiopici masticando le sue bacche crude. I primi a capire gli effetti benefici e le potenzialità di questa bevanda furono però alcuni i monaci nel XV secolo che cominciarono a utilizzare questo infuso scuro, ottenuto dalla polvere dei chicchi aggiunta in acqua calda, per sostenersi nelle lunghe sedute di meditazione. Quest'abitudine poi cominciò a diffondersi prima nel mondo musulmano poi in Europa e nel '600, il caffè cominciò a diventare una bevanda abituale. Iniziarono a fiorire le botteghe di caffè non solo come luoghi di svago ma ritrovi d'intellettuali, filosofi, letterari e artisti.
Che cosa contiene il caffè?
Nel caffè sono presenti oltre 1000 sostanze non ancora del tutto conosciute. Il principale costituente è la caffeina, ma sono presenti moltissime altre sostanze utili: proteine, antiossidanti come i polifenoli, vitamine, antinfiammatori, sali minerali e carboidrati e grassi. Diverse sostanze dopo la tostatura si
riducono, ma la maggior parte dei principi attivi resta. Il caffè, anche dopo la tostatura, è tra gli alimenti più ricchi di polifenoli, sostanze che combattono i processi di ossidazione delle cellule e quindi la loro degenerazione e l'invecchiamento e in particolare riducono i radicali liberi che si formano nei processi
metabolici e all'esposizione degli inquinanti atmosferici.
Quali effetti ha il caffè sull'organismo?
Gli effetti sull'organismo umano sono dovuti principalmente alla caffeina e alla presenza degli antiossidanti. La caffeina è contenuta anche in altri vegetali (nei semi di cacao, nelle foglie di tè, nelle bacche di guaranà e nelle noci di cola) e in molti farmaci e bevande analcoliche e numerosi cosmetici. La caffeina raggiunge il circolo sanguigno nel giro di 30-40 minuti dall'ingestione, poi è distribuita in ogni parte dell'organismo e in seguito metabolizzata ed eliminata con le urine. Gli effetti durano circa quattro ore. Molta la letteratura disponibile riguardo ai suoi effetti, sia cardiaci sia extra-cardiaci. I benefici dati da un consumo moderato di caffeina negli adulti comprendono: aumento di alcune funzioni cognitive, ridotta percezione della fatica, un effetto protettivo sulle malattie coronariche acute e sul rischio di sviluppare diabete.
Studi recenti hanno dimostrato che l'assunzione moderata di caffè, 2-3 tazzine di caffè il giorno, ha i seguenti effetti benefici:
- Stimola il sistema nervoso centrale e mantiene giovane il cervello
La caffeina stimola la corteccia cerebrale e migliora l'attività mentale, acuisce la concentrazione e la capacità di attenzione e potenzia la memoria e l'apprendimento. Riduce la stanchezza fisica e psichica. Questo effetto è provocato dal blocco dei recettori dell'adenosina, sostanza chimica naturale prodotta dai neuroni, che regola il ritmo sonno -veglia ed ha attività prevalentemente sedativa. Il blocco dei recettori dell'adenosina da parte della caffeina a livello cerebrale mantiene lo stato di veglia, aumenta la capacità dello sforzo fisico e mentale e riduce la stanchezza.
- Previene la demenza
Studi scientifici hanno dimostrato che i soggetti che assumano quotidianamente e in maniera moderata caffè sviluppano una protezione maggiore nei confronti dell'invecchiamento cerebrale e quindi delle demenze. L'effetto è dovuto non tanto alla caffeina, quanto ai polifenoli presenti nella bevanda che combattono l'azione dei radicali liberi, responsabile dell'alterazione e degenerazione dei neuroni. Uno studio condotto in Italia e poi in Spagna ha concluso che un consumo giornaliero e moderato di caffè riduce del 18% l'insorgenza d'ictus, sopratutto nelle donne. Negli anziani l'uso abituale di caffè riduce l'incidenza di Parkinson e di Alzheimer.
- Aumenta la contrazione muscolare
La caffeina riduce drasticamente la stanchezza specialmente nelle attività sportive di lunga durata e aumenta il rendimento sportivo. L'azione favorevole sulla performance atletica ha indotto le società scientifiche in passato a inserire addirittura la caffeina tra le sostanze dopanti.
- Potenzia l'attività cardiaca e previene l'infarto
Il consumo di caffè in maniera moderata non è dannoso per il cuore, come erroneamente si pensa. La caffeina migliora la contrazione cardiaca e aumenta la quantità di sangue a ogni battito cardiaco, aumenta moderatamente la pressione e riduce la frequenza cardiaca. Studi recenti hanno dimostrato che le persone che bevono regolamene e moderatamente caffè presentano un minor rischio di malattia coronarica e quindi d'infarto. Tale azione verosimilmente è legato non solo alla caffeina ma anche agli antiossidanti presenti nella bevanda.
- Migliora il tono dell'umore e previene la depressione
- Previene e cura il mal di testa
La caffeina previene e riduce le vasodilatazioni dei vasi cerebrali alla base dell'insorgenza del mal di testa e quindi riduce il dolore.
- Migliora la digestione e favorisce lo svuotamento intestinale:
Il caffè con il suo sapore amaro stimola la produzione di saliva e cosi favorisce la prima fase della digestione. Nel fegato protegge le cellule epatiche, attiva la produzione della bile e la contrazione della colecisti, favorendo la digestione e prevenendo la formazione di calcoli biliari. Nell'intestino regola la peristalsi, cioè il movimento intestinale, favorendo l'eliminazione delle feci.
- Migliora la respirazione
La caffeina aumenta la dilatazione dei bronchi e favorisce la ventilazione polmonare con inalazione di maggiore quantità di aria, con conseguente maggiore ossigenazione delle cellellule. Questo effetto è utile sia nei soggetti sani sia nei soggetti con malattia asmatica.
- Stimola la diuresi
La caffeina agisce come diuretico perché aumenta l'apporto di sangue al rene. Stimola i reni a eliminare maggior quantità di liquidi, tossine e farmaci (attività disintossicante)
- Favorisce la perdita di peso
La caffeina contribuisce alla perdita di peso attraverso la perdita di liquidi ma la sua attività dimagrante si esplica sopratutto per l'aumento e la regolamentazione del metabolismo cellulare. Infatti, stimola la produzione di ormoni tiroidei e delle ghiandole surrenali che aumentano la termogenesi, cioè la produzione di calore, che si traduce in un maggior consumo di grassi. Inoltre la caffeina riduce l'appetito se bevuto a digiuno.
- Previene il diabete negli adulti
Gli studi dimostrano che esiste una relazione inversa tra consumo di caffè e rischio di sviluppare il diabete di tipo due. Il consumo regola e riduce drasticamente il rischio di diabete. Al momento però non è del tutto chiaro se l'effetto sia dovuto alla caffeina o altre sostanze presenti.
- Riduce l'incidenza di alcuni tumori
Il consumo di caffè è stato associato a una riduzione dell'incidenza di alcuni tumori fra cui quello alla prostata e al colon-retto nell'uomo e all'ovaio nelle donne. Inoltre la caffeina protegge dai raggi ultravioletti del sole e riduce anche il rischio dei tumori della pelle.
Quali sono le controindicazioni assolute all'assunzione di caffè?
- Ipertensione arteriosa non ben controllata dai farmaci (chi soffre d'ipertensione arteriosa, non dovrebbe consumare caffè o perlomeno non eccedere);
- Cardiopatie con rischio di aritmie;
- Insonnia;
- Stati d'ansia;
- Gastrite o ulcere dello stomaco;
- Bambini al di sotto di quindici anni
Quanto tazze di caffè si possono bere al giorno?
I soggetti sani possono bere da tre a quattro tazze di caffè al giorno che corrispondono a un consumo medio di 300mg di caffeina. Attenzione: il contenuto di caffeina dipende dal tipo di caffè e dal tipo di preparazione. La quantità di caffeina è proporzionale alla quantità d'acqua e al tempo in cui la miscela rimane a contatto con l'acqua calda. Perciò il caffè del bar contiene meno caffeina perché contiene meno acqua ed è filtrato rapidamente, a differenza del caffè preparato in casa con la classica moka che contiene una percentuale maggiore di caffeina.
La caffeina dà dipendenza
Assunta insieme alla nicotina e a sostanze alcoliche può dare dipendenza.
Conclusioni
Allo stato attuale esistono un impressionante numero di studi sull'utilizzo del caffè e dell'impatto sulla salute. Di particolare interesse sono quelli rivolti alle malattie cardiache e neurologiche. Su quest'argomento un abbondante numero di indagini epidemiologiche dimostra come non solo il consumo cronico di caffè non incrementi significativamente il rischio di sviluppare eventi coronarici nella popolazione, ma anche l'assunzione quotidiana di caffeina riduca drasticamente il rischio di malattie cardiovascolari come l'infarto e iictus. La caffeina stimola inesorabilmente i processi neuromuscolari, migliorando la contrazione muscolari, le attività cerebrali e cognitive e quelle metaboliche, prevenendo il diabete, senza avere effetti considerabili avversi sull'organismo. Inoltre è ormai consolidato da studi scientifici che il consumo quotidiano riduce il rischio di alcuni tumori soprattutto il tumore della prostata e del colon nell'uomo e il tumore dell'ovaio nelle donne.
dott. Franco Brinato
specialista in medicina d’Emergenza Urgenza e dirigente medico della struttura complessa di Medicina d'emergenza e Pronto Soccorso