Ancora problemi durante il collaudo delle nuove abitazioni. "Passeremo il secondo Natale con la roba negli scatoloni"

Grattacielo

AOSTA. Tornano a protestare le cinquanta famiglie del "grattacielo" di Aosta. Lo fanno in piazza Chanoux, davanti al Municipio, per chiedere al sindaco Centoz ed agli amministratori risposte e tempi certi per il tanto atteso trasloco nei nuovi alloggi del cosiddetto "contratto di quartiere 1", a qualche decina di metri di distanza.

Le nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica sono state completate un anno fa. Dovrebbero ospitare le famiglie che vivono nel vetusto grattacielo, ma ancora non sono pronte per accoglierle. Piccoli problemi sono emersi durante la fase di collaudo, l'ultimo dei quali legato alla pressione dell'acqua, e così le famiglie si trovano a dover trascorrere altro tempo nei vecchi alloggi districandosi tra problemi all'impianto di riscaldamento, crepe, infliltrazioni d'acqua, allagamenti delle cantine.

Il sindaco Fulvio Centoz in merito ai problemi di pressione dell'acqua riferisce che l'impresa competente si è resa «disponibile ad iniziare i lavori il 19 novembre e terminarli entro fine del mese». A quel punto «forse si chiuderanno le operazioni di collaudo e forse, se Dio vuole, si potranno fare questi trasferimenti».

Qualche risposta è arrivata dall'Arer, l'Azienda regionale per l'edilizia residenziale, per voce del presidente Paolo Varetti: «L'ascensore sarà messo a posto a breve, abbiamo messo mano alla caldaia e poi presidieremo di più la situazione. Per quel che riguarda i tempi, vedremo».

«E' il secondo Natale che faremo con la casa smontata e la roba dentro agli scatoloni» commenta Loredana Brunod, referente degli inquilini.

 

C.R.

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