Appello del direttore del Soccorso alpino: serve più responsabilità

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Dopo la vicenda dell'escurionista che ha cambiato i propri piani senza avvisare nessuno e facendo scattare le ricerche

Adriano FavreAOSTA. Superati la preoccupazione e il sollievo dell'epilogo a lieto fine, la vicenda della escursionista che sembrava dispersa a Brusson sta innescando diverse reazioni tanto da far intervenire il direttore del Soccorso alpino valdostano, Adriano Favre, con una richiesta di maggiore responsabilità da parte di chi frequenta la montagna.

Cosa è successo esattamente? La donna era partita per una escursione a Estoul ma ieri sera non era ancora rientrata e non si era messa in contatto con nessuno, nemmeno con il marito rimasto in Lombardia. Preoccupato che le fosse accaduto qualcosa (poteva essersi persa o aver avuto un incidente), l'uomo ha allertato i soccorsi.

Come accade in questi casi è stato attivato il piano regionale di ricerca delle persone scomparse che mette in campo tutte le forze disponibili: protezione civile, vigili del fuoco, forze dell'ordine, elicottero, unità cinofile e soccorso alpino. La base per le ricerche a Brusson era già stata allestita e l'elicottero aveva già svolto un sorvolo nella zona dell'escursione prima di scoprire che la donna aveva cambiato i propri piani e, senza avvertire nessuno, aveva deciso di spostarsi a Gressoney e di passare la notte in un hotel del posto. La base di ricerca è stata quindi smantellata, l'elicottero è tornato a valle e le squadre di ricerca sono rientrate.

«Preso atto dell'esito comunque positivo della vicenda - sottolinea Favre -, corre la necessità di sottolineare come comportamenti analoghi possano generare allarmi che richiedono l'impiego di ingenti risorse, anche in termini economici. E' doveroso pertanto fare appello al generale senso di responsabilità nell'interesse dell'intera collettività», conclude il direttore del Soccorso alpino valdostano.

 

Clara Rossi