Riceviamo e pubblichiamo
Caro Direttore, sono davvero costernata ed incredula per l’ennesimo suicidio che dobbiamo annoverare in Valle. Questa volta è più grave, perché Marisa ha deciso di porre fine non solo alla sua vita, ma anche a quella dei figli di 7 e 9 anni. Ma è solo uno dei tanti suicidi di cui troppo spesso leggiamo nelle cronache locali.
Tutti coloro che vivono in Valle d’Aosta si ritengono fortunati perché qui da noi è come stare in Paradiso. Ed effettivamente dovrebbe essere così, ma qualcosa non torna.
Panorami mozzafiato, natura e fino a poco tempo fa (…) un grande benessere economico, tutte caratteristiche che cozzano con un triste primato di cui faremmo a meno. Quello dei suicidi.
Dall’ultimo rapporto dall'Osservatorio Nazionale della Salute, risulta che deteniamo questo triste record, 11,08 suicidi per 100.000 abitanti (la media nazionale è di 7,32).
Si tratta di uno studio risalente al 2013 poi pubblicato nel 2014. A fronte di questa triste realtà, la Sanità Regionale non solo ha deciso di ridurre il numero degli psichiatri in forza presso l’Ospedale di Aosta da 12 a 5, ma ha deciso addirittura di chiudere i distretti locali, facendo sì che l’unico punto di assistenza sia l’Ospedale di Aosta, troppo spesso oberato di lavoro e probabilmente non troppo competente in materia.
Non sarebbe forse meglio occuparsene di più, porre di più l’accento sul malessere psicologico così diffuso tra la nostra popolazione?
Abbiamo sprecato tanti soldi in attività praticamente inutili o improduttive, sottraendoli al supporto del welfare regionale che potrebbe forse limitare questo strazio.
A mio avviso, dovremmo chiedere tutti un livello di assistenza e di ascolto più efficace, forse più referenziato e certamente più capillare. Non crede?
lettera firmata