Aosta, il Capodanno 2019 è in piazza Roncas

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CapodannoAOSTA. Anche per questo Capodanno il Comune di Aosta ha deciso di confermare il divieto di far esplodere botti e fuochi d'artificio su tutto il territorio comunale ed in particolare nell'area della festa di fine anno: piazza Roncas.

La piazza ospiterà infatti la manifestazione organizzata dall'Amministrazione comunale per la notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio. Si parte al pomeriggio con, alle ore 16, la sfilata dall'Arco d'Augusto fino a piazza Roncas della marchin' band Tamtando e, dalle ore 17, l'esibizione dei Badha Blues e dell'Erets Balkan Gispy Quartet.

Il clou dell'evento è in programma dalle ore 22 con il cover & party duo Attenti a quei due, formato da Silvano Secco e Sandro Tropea, che provvederà a scaldare l’atmosfera in vista del concerto principale che vedrà protagonista, a partire dalle 23, il gruppo soul e rhythm'n'blues Olly Riva and the Soulrockets che sarà seguito dal dj set de Il Grande Biglia, Lorenzo Aldini fino alle 2.

Per garantire l'incolumità pubblica, dalle ore 18 scatterà anche il divieto per tutti i bar e locali pubblici del centro storico di distribuire e vendere contenitori per bevande da asporto in vetro. Per tutta la sera, fino alle 3 della mattina successiva, vigerà anche il divieto di accedere in piazza Roncas con lattine o bottiglie in vetro.

«Anche quest'anno - commenta Antonella Marcoz, vice sindaco - abbiamo organizzato una serata di festa che si basa su una proposta artistica di livello adatta a diverse fasce di età così come a differenti gusti musicali. La scelta di spostare i festeggiamenti in piazza Roncas, poi, si inserisce nella volontà di estendere il perimetro dell'Aosta turistica ad altre zone del centro storico, ma che meritano di essere vissute dai cittadini e scoperte dai visitatori».

«L'augurio è che, anche grazie alla stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine, la festa per il Capodanno 2019 possa trascorrere serenamente per tutta la comunità all'insegna del divertimento e dell'allegria, senza eccessi, compreso - conclude Marcoz - il deprecabile utilizzo dei "botti" per cui vige il divieto in quanto costituiscono un pericolo per l'ordine pubblico oltre che per la salute di tutti gli animali d'affezione».

 

Clara Rossi