AOSTA. C'è soddisfazione per l'andamento della 1019a Fiera di Sant'Orso, andata in scena il 30 e 31 gennaio come da tradizione nel centro storico di Aosta. Nonostante il lieve calo dei visitatori stimati (131.069 contro i 152.287 dello scorso anno), il bilancio è positivo perché l'entusiasmo e la fantasia degli artigiani e la qualità delle opere presentate hanno rispettato le attese.
«La Fiera ha saputo, senza mai perdere il suo tratto distintivo, evolversi e caratterizzarsi per la qualità crescente delle opere proposte che sono e restano il punto di forza al quale si aggiunge il forte e profondo sentimento di identificazione nell’evento che ogni valdostano prova ritrovandosi a suo modo protagonista della millenaria», è il commento dell'assessore regionale Renzo Testolin.
«Gli artigiani - continua l'assessore alle finanze, attività produttive e artigianato - si sono detti entusiasti della competenza e dell'interesse manifestato dai visitatori dell’edizione 2019. Una dimostrazione di come la Fiera abbia saputo coinvolgere anche i veri intenditori e appassionati dell’artigianato tipico di tradizione».
Una tradizione che guarda anche al futuro, spiega ancora Testolin. Durante la Millenaria si sono incontrate le associazioni regionali dell'artigianato d'arte e di tradizione ed è così iniziata la programmazione di «un percorso comune nell'ambito della Carta internazionale dell'artigianato artistico della tradizione» con possibili collaborazioni «che portino a valorizzare quest’enorme potenzialità che anche in Valle d’Aosta potrà garantire, nel rispetto delle proprie peculiarità, occasioni di crescita e di lavoro per le future generazioni».
E mentre la 1019a Fiera è ormai archiviata, in piazza Chanoux e in Piazza Plouves rimangono aperti fino a domenica 3 febbraio l'Atelier des Métiers ed il padiglione enogastronomico.
C.R.