Parte Youngle Valle d'Aosta, uno spazio virtuale di ascolto per adolescenti

Approda in Valle d'Aosta il progetto di peer education per aiutare gli adolescenti a confrontarsi su affettività, relazioni e salute mentale

 YounglePrende il via in Valle d'Aosta un servizio pubblico di ascolto e counseling per gli adolescenti. "Youngle" è il nome della web app che consente a ragazze e ragazzi di confrontarsi in uno spazio virtuale sicuro su questioni e argomenti delicati e spesso difficili da affrontare come le relazioni, l'affettività e la salute mentale.

Il nome "Youngle" è frutto dell'unione dei termini "young" e "jungle", cioè giovane e giungla in inglese, per richiamare lo scopo del servizio basato sulla "peer education" e cioè l'educazione tra pari e dunque tra giovani della stessa età. Gli adolescenti che utilizzano il servizio lo fanno in anonimato su app.youngle.it e sotto la supervisione di psicoterapeuti, educatori ed esperti della comunicazione.

Il servizio, già attivo in quindici regioni italiane e finanziato dal Ministero della Salute, è stato presentato dall'assessorato regionale della Sanità e dall'Azienda Usl della Valle d'Aosta ed è coordinato dal SerD in collaborazione con la onlus EssereUmani.

Gerardo Di Carlo, direttore del SerD, spiega: «Ritengo che questo progetto abbia due motivazioni altrettanto importanti. La prima, naturalmente, è portare aiuto ai ragazzi in difficoltà in una serie di ambiti della propria esistenza e l'intercettazione precoce del disagio psichico che preluda all'invio ai professionisti che possono intervenire. La seconda è fornire la possibilità di una esperienza di aiuto ai propri coetanei, con la supervisione di psicologi ed educatori. Questa esperienza, oltre ad essere un grande arricchimento, potrebbe trasformarsi nella scelta in futuro di una professione di aiuto».

Youngle Valle d'Aosta

Di Carlo osserva come «tutti i servizi dedicati all'adolescenza in Italia ed in Europa sperimentano la difficoltà di incontrare i ragazzi nel contesto classico degli ambulatori ed è anche per questo che è necessario operare un cambio di paradigma e muoversi verso il luogo in cui i giovani passano gran parte del loro tempo, cioè il web. L’utilizzo di Internet come risorsa di aiuto, la peer education, la prevenzione del disagio psichico e delle sue gravi conseguenze (disturbi mentali, tossicodipendenze e suicidio), l’essere rivolti anche alla popolazione giovane semplicemente in difficoltà o che sperimenta la solitudine ed è in cerca di dialogo sono alcune delle peculiarità di questo progetto davvero innovativo».

Le diverse fasi del progetto prevedono il reclutamento e la formazione dei peer educator, ragazzi tra i 16 e i 19 anni delle scuole superiori, l'attivazione di pagine social (Instagram, Facebook e gruppi Whatsapp) sulle quali condividere contenuti di prevenzione e promozione della salute, l'attivazione di chat anonime e sicure tramite l’app Youngle (validate dal Garante della Privacy della Regione Toscana) e la supervisione e valutazione costante del lavoro dei peer educator con aggiornamenti formativi periodici.

Il 18 ottobre ad Aosta, negli spazi Plus (ex Cittadella dei Giovani), si terrà un incontro per presentare ai ragazzi e alle ragazze il progetto Youngle e valutare la possibilità di diventare peer educator. Inoltre per l'anno scolastico 2024/25 è stato inviato ai Dirigenti Scolastici, in accordo con la Sovraintendenza, il progetto “Human Youngle” percorso per le competenze trasversali e per l'orientamento realizzati dalla Onlus EssereUmani.



Elena Giovinazzo

 

 

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