La liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica ha rappresentato una svolta importante per i consumatori finali. Si è infatti passati dal regime di monopolio, forma di mercato con un unico venditore, a una forma di mercato, quello libero, in cui il numero di operatori è piuttosto elevato.
La svolta in questione è stata sicuramente positiva perché quando il numero dei fornitori in concorrenza è elevato, le proposte tendono a essere migliori, sia dal punto di vista economico (maggiore convenienza), sia dal punto di vista qualitativo (minori disservizi, servizio clienti più rapido ed efficiente ecc.).
L'aumento del numero e della tipologia di offerte
Dal momento che la liberalizzazione è iniziata circa 25 anni fa, come ben si può immaginare le offerte luce mercato libero sono progressivamente aumentate di numero, senza contare che i fornitori non si limitano a proporre una sola opzione, bensì più di una, allo scopo di venire incontro a necessità differenti.
Si deve infatti considerare che ogni nucleo familiare ha esigenze specifiche: è molto diversa, per esempio, la situazione dei single da quella di un nucleo familiare che conta 4 o più persone. Così com’è diversa la situazione di chi lavora fuori di casa la maggior parte dei giorni e rientra soltanto nei week-end, da quella di chi lavora o studia prevalentemente tra le mura domestiche.
Offerte luce del mercato libero: quando valutare lo switching?
Nel corso del tempo le situazioni possono cambiare; si può essere insoddisfatti delle condizioni economiche del contratto luce oppure quest’ultimo non è più consono a nuove situazioni che si sono venute a creare (modifiche nella situazione lavorativa, aumento del numero delle persone del nucleo familiare ecc.).
A prescindere dalle motivazioni, può risultare utile valutare lo switching della fornitura, ovvero il cambio del fornitore di energia. Vediamo brevemente come funziona.
Come funziona lo switching della fornitura?
Il cambio di fornitore di energia elettrica è una procedura che può essere effettuata telefonicamente oppure online.
Occorrono alcuni dati e documenti: dati anagrafici, dati di contatto, dati relativi all’immobile interessato, carta d’identità, codice fiscale (lo si trova sulla carta d’identità digitale, sulla tessera sanitaria, ma anche su qualche fattura ricevuta), ultima bolletta di energia elettrica ricevuta, codice POD (Point of Delivery; lo si trova su una bolletta, in genere nella prima pagina).
La procedura, soprattutto se si prepara in anticipo la documentazione necessaria, non richiede molto tempo; di solito sono sufficienti pochi minuti.
Quali costi comporta lo switching della fornitura?
Il cambio di fornitore di energia elettrica è una procedura del tutto gratuita e non comporta né spese né penali. È possibile però che il fornitore richieda il pagamento di una cauzione. Un eventuale deposito cauzionale dovrà essere restituito entro 30 giorni dalla cessazione del contratto, sempre che si sia in regola con i pagamenti.
La domiciliazione della bolletta dell’energia elettrica
Quando si effettua la procedura di switching si può specificare se si desidera domiciliare le bollette sul proprio conto corrente (domiciliazione bancaria). Se sì, si dovrà fornire l’IBAN, un codice alfanumerico che identifica in modo univoco un determinato conto corrente.
La domiciliazione bancaria è piuttosto comoda dal momento che evita perdite di tempo e soprattutto ci mette al riparo da dimenticanze.