Il lavoro digitale per rivitalizzare le aree rurali: concluso il progetto AlpSatellites

Lo studio ha coinvolto tre regioni alpine con simili problematiche tra Valle d'Aosta, Francia e Austria

Aree ruraliIl mondo digitale come "chiave" per mantenere vive le realtà alpine e le aree rurali più remote: attorno a questo concetto si è sviluppato il progetto Interreg "AlpSatellites", uno studio guidato dall'Università della Valle d’Aosta che ha coinvolto l'Unité des Communes valdôtaines Evançon, il Comune di Doren (Austria), l’Università di Scienze applicate di Vorarlberg (Austria), l’Association culturelle, sociale et sportive du Queyras (Francia) e l’Université d’Aix-Marseille (Francia).

Lo studio si è basato sulle sfide comuni alle tre regioni alpine coinvolte: una economia dipendente dal turismo, il costo della vita alto, la carenza di infrastrutture tecnologiche e, in generale, lo spopolamento e l'invecchiamento della popolazione. Una serie di elementi che rendono impossibile uno sviluppo futuro delle comunità rurali. AlpSatellites si è quindi concentrato sulle soluzioni a queste problematiche e in particolare su come rivitalizzare queste aree attraverso i professionisti e i nomadi digitali, offrendo quindi spazi di co-working e soluzioni attrattive. Una possibilità che richiede alla base investimenti per i collegamenti internet, per l'accessibilità, per l'integrazione culturale. Ed eventualmente la sperimentazione di "prototipi" che possano fungere da esempio per l'intero Arco Alpino.

«Le raccomandazioni finali del progetto - si legge nelle conclusioni dello studio - sottolineano l'importanza di creare un contesto favorevole e politiche di supporto locali per stimolare lo sviluppo di iniziative di lavoro remoto e co-working; promuovere politiche che migliorino l'accesso all'abitazione, ai servizi pubblici e alle infrastrutture di trasporto in aree remote; investire in infrastrutture tecnologiche per potenziare la connettività internet e l'inclusione digitale; coinvolgere attivamente la comunità locale attraverso eventi e iniziative per favorire l'integrazione dei lavoratori remoti» e, non ultimo, «incentivare le aziende a sostenere il lavoro remoto attraverso politiche di gestione delle risorse umane flessibili».

 

Elena Giovinazzo

 

 

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