In Valle d'Aosta Bionaz e Gressoney continueranno con questo sistema di stoccaggio della neve, mentre altrove si punta ancora sull'innevamento artificiale
«Su questo tema l'indirizzo politico è di lavorarci, ma c'è anche necessità di una piena convinzione da parte delle località e, ancora prima, delle società». Così l'assessore regionale al Turismo, Luigi Bertschy, in Consiglio Valle a proposito della diffusione dello snowfarming nelle destinazioni sciistiche della Valle d'Aosta.
La pratica (che consiste nello stoccaggio della neve per poterla utilizzare quando c'è scarso innevamento) oggi è effettuata a Bionaz (circa quattro metri cubi accumulati all'anno) da alcune stagioni e, più recentemente, anche a Gressoney-La-Trinité (circa tremila metri cubi "sparati"). In risposta ad una interrogazione sul potenziamento di questo sistema, l'assessore ha spiegato che «queste due località hanno confermato di continuare con tale pratica: ci sarà necessità di incontrare le associazioni e l'Asiva per meglio organizzare e coordinare il lavoro di tutti». In parallelo «al momento, dalla ricognizione che abbiamo fatto, non risultano interessi per realizzare nuovi snowfarming. Piuttosto sono tutti più indirizzati - e ne stiamo discutendo con i fondi dell'assestamento - verso impianti di innevamento per attivare la produzione programmata di neve all'occorrenza, all'inizio o durante la stagione invernale e per far fronte ai periodi di carenza».
L'amministrazione regionale incontrerà le società a stagione chiusa per fare il punto della situazione e valutare le strategie da attuare. Secondo l'assessore questa può essere «la strada per anticipare l'apertura della stagione in qualche località», ma «se si dà una impronta di questo tipo, l'accoglienza e l'ospitalità non devono venire a mancare».
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