Presentato il progetto di ristrutturazione della Capanna che accoglie alpinisti e guide sul Cervino
A pochi mesi dalla conclusione degli interventi, a Valtournenche è stato presentato al pubblico il progetto di ristrutturazione della Capanna Carrel. L'intervento ha lo scopo di rendere la struttura «più confortevole ma non più snaturata. Il nostro obiettivo è limitare l'accesso al Cervino, essendo certi che chi sale sia in grado di farlo», come spiegato dalla presidente della Società Guide del Cervino Laurent Nicoletta.
L'iconica Capanna tale rimarrà. Non diventerà quindi un rifugio, pur potendo contare su qualche comfort in più e maggiore sicurezza. Metterà a disposizione 25 posti letto con camere per alpinisti e camere per guide, per le quali è anche prevista un'area riservata.
La ristrutturazione della Capanna Carrel segue un imperativo: l'adattamento. Alle esigenze di chi, la montagna, la frequenta, ma soprattutto alle esigenze della montagna stessa. «Vi sono problemi di stabilità della roccia e di caduta massi dei quali si è presa consapevolezza grazie agli studi dell'Università di Vienna e a tre perizie geologiche», ha relazionato il coordinatore del progetto Michel Grosjacques.
Il progetto è partito da una modellizzazione geotecnica della porzione rocciosa e una previsione del rischio di caduta massi, sempre più marcato a causa dei cambiamenti del clima, con proiezione delle traiettorie dei potenziali distacchi. Lo studio ha messo in evidenza l'alto rischio della collocazione attuale. Spostando la Capanna, questo rischio si dimezza. Le nuove fondazioni dunque sono collocate più in basso lungo la via italiana al Cervino. Sopra la fondazione di acciaio, ancorata alla montagna con barre profonde otto metri per resistere al vento, si innalzeranno tre livelli: l'accesso al piano intermedio, al di sopra la parte abitativa e al di sotto l'area deposito. Sarà presente un impianto fotovoltaico, una cucina a gas, un gruppo elettrogeno di supporto, un sistema di ventilazione meccanica controllata e una piattaforma per l'elisoccorso.
Il progetto ha ottenuto finanziamenti da più enti. A causa della complessità, che ha allungato il cronoprogramma, non ha potuto accedere ai fondi dei programmi Interreg Italia-Svizzera, quindi è stato necessario ricorrere ad altre soluzioni: 1,5 milioni di euro dal Fondo montagna, altri 2,1 milioni circa erogati dalla Regione e ulteriori 500mila euro messi dal Comune di Valtournenche attraverso l'accensione di un mutuo.
Le società Chenevier e Besenval Costruzioni hanno iniziato i lavori nel luglio 2024 con la realizzazione della piazzola per l'elicottero, la recinzione del cantiere e le perforazioni nella roccia compatta (nella zona è assente il permafrost). Sono state effettuate 40 perforazioni a nove metri di profondità, i plinti sono stati gettati ed è iniziato il montaggio del prefabbricato in acciaio. A ottobre i lavori si sono fermati per il periodo invernale e, a seconda delle condizioni meteo, il cantiere si rimetterà in moto tra fine maggio e inizio giugno. L'attuale Capanna Carrel risalente al '68 e ampliata negli anni '90 serve da base logistica per la sicurezza degli operai, che lavorano sempre ancorati a una serie di linee vita. Se tutto andrà come previsto, l'intervento verrà concluso in estate.
A lavori completati alpinisti e guide si troveranno davanti una rinnovata Capanna Jean Antoine Carrel contraddistinta da linee oblique e forme spioventi completamente rivestite in lamiera, con vetrate panoramiche per ammirare un paesaggio tanto bello quanto fragile e in continuo cambiamento.
Clara Rossi