Preoccupa il futuro delle piccole stazioni sciistiche della Valle d'Aosta. Filt Cisl: serve un'unica società di impianti a fune
GRESSONEY-SAINT-JEAN. Mantenere attivi gli impianti di Weissmatten evitando interruzioni tecniche e procedendo con la revisione dei 25 anni: lo chiede all'unanimità il consiglio comunale di Gressoney-Saint-Jean.
Al pari di diverse altre stazioni sciistiche più piccole, anche Weissmatten deve fare i conti con costanti perdite di esercizio. Nell'ultimo anno il "rosso" è di mezzo milione di euro ed è economicamente gestibile solo grazie all'accorpamento con la più grande Monterosa Spa, i cui ricavi provenienti dalle grandi stazioni riescono a compensare le chiusure in negativo.
Il timore che le stazioni minori vengano prima o poi chiuse è però sempre presente e spaventa tanto le pubbliche amministrazioni, che negli impianti hanno investito risorse economiche come nel caso di Weissmatten, quando gli operatori locali. Le stesse preoccupazioni sono condivise dai sindacati per le ricadute occupazionali di un eventuale stop.
"Le piccole stazioni sciistiche sono vitali per l'economia dei territori, perché offrono un prodotto di elevata qualità nel settore turistico, inserendolo in un progetto unico, condiviso e sinergico di sviluppo", evidenzia a tal proposito la Filt Cgil della Valle d'Aosta invitando la politica valdostana a costituire "un'unica società di impianti a fune che possa garantire solidità a lungo termine".
"La Valle d'Aosta - sottolinea il segretario Cristina Marchiaro -, in un mercato in continua espansione, si deve proporre come una grande stazione dello sci e non solo, innovandosi e rispondendo alla richiesta di una clientela sempre più esigente e informata, che non vuole solo lo sci, ma anche un turismo fruibile e accessibile per tutti e per tutto l'anno".
E.G.