Scontro politico sulla questione legge elettorale e referendum: «ancora una volta vanno in soccorso di Fratelli d’Italia»
«La posizione sulla legge elettorale di Rete Civica e dei Verdi è vergognosa e, ancora una volta, viene in soccorso di Fratelli d’Italia». Questo il commento di Valle d'Aosta Aperta (coalizione che riunisce Area Democratica-Gauche Autonomiste, ADU e M5s) alla nota di Rete Civica ed Europa Verde a proposito del referendum confermativo sulle tre preferenze alle elezioni regionali.
Nel mirino della critica c'è in particolare la consigliera Chiara Minelli. «Ora si vedrà se questo sostegno avverrà raccogliendo le firme in solitaria o con l’estrema destra o se la consigliera Minelli firmerà con i leghisti».
Secondo VdA Aperta la preferenza unica, in vigore alle ultime elezioni, «è la mortificazione della democrazia, serve solo a rafforzare il potere, già fuori controllo, dei consiglieri regionali in carica. Contro il controllo del voto c’è già lo scrutinio centralizzato. Contro le mafie, che comunque continuano a prosperare anche in Valle, serve una rivoluzione culturale e un reale ricambio della classe dirigente». La nota prosegue così: «Le tre preferenze sono un timido e insufficiente passo in avanti verso la parità di genere, ma è una proposta comunque migliore dell’attuale sistema. Svilire uno strumento di partecipazione molto importante per chiedere ai valdostani se vogliono le tre preferenze di cui una di genere o il ritorno alla preferenza unica è pericoloso».
«Rete Civica e i Verdi - accusa la coalizione di sinistra - hanno deciso di sostenere questa posizione continuando a parlare "di una vera riforma per dare stabilità al sistema di governo regionale" che preveda l’elezione diretta del Presidente dello Regione, con un sistema maggioritario, che solo loro e Fratelli d'Italia continuano a volere. L’Union e il PD hanno dimostrato ancora una volta di non saper governare - conclude VdA Aperta -, portando al voto l'ennesima legge con arroganza e mancanza di confronto, ma questo sistema non si sconfigge con la medesima arroganza, ma solo attraverso il confronto democratico».
M.C.