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L'inferno delle carceri italiane, tra detenzioni ingiuste e violazioni dei diritti umani

 

Carenza di personale, sovraffollamento, rivolte, strutture vecchie e fatiscenti, persone con problemi psichiatrici ristrette in strutture inadeguate, suicidi tra detenuti e agenti penitenziari: il "problema carceri" quest'anno emerge in modo più chiaro che mai.

Un problema sempre irrisolto, che nessun governo ha mai voluto affrontare. Mancano strutture adeguate, mancano agenti, mancano possibilità di avviare percorsi di recupero e riabilitazione, come vuole la Costituzione. Un "inferno" in cui finiscono anche tante persone in attesa di giudizio quindi mai processate: mai condannate, di fatto innocenti, ma comunque private della libertà per un uso eccessivo - tante volte un abuso - delle misure cautelari.

Approfondire l'argomento richiederebbe tante, tante parole. Questa settimana L'Accademia della Storia ne analizza alcuni aspetti snocciolando anche qualche numero, come i milioni di euro pagati dall'Italia per le tante detenzioni ingiuste e le continue violazioni dei diritti umani accertate anno dopo anno dopo anno.

 

 

 

 

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