Praticamente all’inizio delle pubblicazioni di questa rubrica, “(In)Sani di Mente” su Aostaoggi.it, ci occupammo dell’istituzione della figura dello psicologo di base in Sicilia, intervistando la Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, Gaetana D’Agostino, dopo che – nell’ottobre 2023 – l’Assemblea Regionale Siciliana aveva votato all’unanimità un disegno di legge finalizzato a rendere reale e operativa questa importante figura sanitaria (qui l'articolo).
Quasi un anno dopo, ci ritroviamo con la dottoressa D’Agostino, ma anche con il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e l’Assessore Regionale alla Sanità, Giovanna Volo a parlare – per una volta – di una promessa mantenuta dalla politica.
Il 14 novembre scorso, infatti, il Presidente Schifani ha posto la sua firma in calce al decreto che trasforma in realtà questa novità epocale per la sanità siciliana. Già qualche altra Regione d’Italia ha legiferato in tal senso e ci auguriamo che tutte le Regioni che non lo hanno ancora fatto seguano questo esempio virtuoso. L’obiettivo sarebbe quello ambizioso, ma sempre più a “portata di mano”, di un sistema sanitario nazionale che si doti – in ognuna delle venti regioni del nostro Paese – di questa figura, fondamentale per la cura della salute mentale.
Ma procediamo con ordine, sulla base delle domande che abbiamo posto a ognuno dei tre “protagonisti” di questa svolta epocale, cominciando dall’attuale governatore della Sicilia.
Presidente Schifani, firmando il decreto per l’attuazione della legge approvata dall’Ars, la Regione Siciliana dà un segnale politico molto forte. La figura dello psicologo di base diventa realtà. Ci può spiegare quali saranno i passaggi successivi alla firma di questo importante decreto?
«In armonia con le finalità della recente legge regionale 18 del 2023, il nostro governo intende promuovere lo sviluppo omogeneo del servizio di psicologia delle cure primarie su tutto il territorio regionale per rispondere ai bisogni di assistenza dei cittadini, affiancando e integrando l’azione dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta. Attraverso lo psicologo di base, sarà possibile potenziare l’efficacia del Servizio sanitario regionale, intercettando tutte quelle fragilità, soprattutto tra i giovani, che è necessario prendere in carico prima che possano diventare gravemente patologiche».
La copertura finanziaria, necessaria per garantire il servizio in Sicilia, quali passi consentirà di compiere a tutti coloro i quali hanno bisogno di accedere alle cure per i disturbi legati alla sfera della salute mentale?
«Il nuovo servizio, che può contare su una copertura di 7,3 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sanitario regionale, è finalizzato a intercettare e diminuire il peso crescente dei disturbi psicologici della popolazione, a individuare i bisogni di benessere psicologico inespressi della popolazione, a realizzare una buona integrazione con tutti i servizi specialistici, a gestire i problemi comportamentali ed emotivi derivanti dalla pandemia da Covid-19 o da altre situazioni emergenziali».
Cosa ne pensa della nascita dell’Intergruppo Parlamentare per la Salute Mentale (dal quale siamo stati ascoltati anche noi) all’Assemblea Regionale Siciliana?
«Sono convinto dell’importanza della collaborazione tra tutte le forze politiche per promuovere azioni concrete a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Così come avvenuto nel portare avanti la legge anti-crack e di contrasto alle dipendenze, anche in questo caso i partiti stanno dimostrando impegno e spirito di servizio. Le persone con problemi di salute mentale e disagio psichico devono rappresentare una priorità per tutti».
A questo punto, passiamo la parola all’attuale titolare dell’Assessorato Regionale alla Sanità.
Assessore Volo, la Sanità regionale da lei diretta quali tempistiche prevede per la piena attuazione del servizio di psicologia delle cure primarie?
“Il decreto del presidente della Regione disciplina la formazione degli elenchi provinciali degli psicologi delle cure primarie, che verranno istituiti da ciascuna Asp; ma anche la gestione degli incarichi convenzionali, la definizione delle specifiche competenze e dei titoli degli psicologi di base, i criteri di valutazione. Ci auguriamo che, completati i passaggi previsti per legge, entro il primo semestre 2025 le aziende provinciali siano in possesso degli elenchi degli psicologi di base e possano, dunque, essere pronte a partire con il servizio».
Entro quando sarà possibile, inoltre, che il servizio raggiunga il suo pieno regime?
«È ben chiaro a tutti che il crescente disagio psicologico, vissuto sia dai giovani sia da chi è in età più avanzata, pone la necessità di garantire a tutti assistenza non solo di tipo clinico, ma finalizzata alla riduzione e alla risoluzione di questo disagio. Lo psicologo di base è un professionista che individua il problema e indirizza il paziente a colui che, nell’ampio ventaglio degli specialistici, risulta il maggiormente indicato. In questo momento è previsto uno psicologo di base ogni 25 mila abitanti, per un totale di circa 200 professionisti in tutto il territorio regionale. Opererà in stretto rapporto con le comunità scolastiche, proprio per intervenire sulle situazioni di maggiore difficoltà dei giovani, che manifestano sempre più segni di isolamento, soprattutto dopo il lungo periodo della pandemia. Ci auguriamo che i risultati possano essere efficaci. Questo percorso, dopo un periodo di osservazione, che in questo momento non è possibile definire con precisione, potrebbe portare anche a un eventuale aumento del numero degli psicologi in rapporto alla popolazione. Questo per rispondere sempre di più all’obiettivo che il nuovo servizio si propone: offrire benessere, che comprende lo stato di salute fisica ma soprattutto di salute mentale».
Sperate di diventare un modello da imitare per le amministrazioni regionali nel resto d’Italia?
«La figura dello psicologo di base è stata fortemente voluta dal governo Schifani, che la sta rendendo operativa tra le prime regioni d’Italia. Riteniamo che sia una risposta concreta alle esigenze del nostro territorio e ci auguriamo che il servizio possa essere introdotto in tutte le regioni».
Infine, come direbbero gli inglesi, “last but not least”, abbiamo nuovamente parlato con la Presidente dell’Ordine degli Psicologi della regione Siciliana.
Presidente D’Agostino, ci ritroviamo con un decreto attuativo della legge approvata dall’Ars firmato dal Presidente della Regione Siciliana. Ci può esprimere una sua reazione… “a caldo”?
«A un anno dalla pubblicazione della legge regionale, il servizio di psicologia delle cure primarie inizia a diventare una realtà concreta per i cittadini siciliani. L’approvazione del decreto attuativo è un passo che attendevamo e che ci riempie di soddisfazione: finalmente si riconosce l’importanza della salute mentale come parte integrante della salute complessiva. Ora spetta alle Asp pubblicare i bandi per selezionare i professionisti che renderanno operativo il servizio, trasformandolo in un supporto davvero accessibile ed efficace per il territorio. Questo servizio ha il potenziale per trasformare l’approccio alla salute mentale, promuovendo la prevenzione e fornendo un supporto diretto e continuativo alle persone che ne hanno bisogno. La sfida è ambiziosa, ma le opportunità per migliorare la qualità della vita dei siciliani sono enormi».
Come ha lavorato l’Ordine da lei presieduto con la Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana?
«Solo attraverso un lavoro corale è possibile raggiungere obiettivi davvero condivisi. Durante la stesura della legge, sono stata audita in Commissione Sanità, dove ho offerto un contributo tecnico e portato a confronto esperienze di altre regioni in cui il servizio di psicologia delle cure primarie è già una realtà consolidata. Questo scambio di conoscenze e buone pratiche ha permesso di delineare una normativa che fosse non solo innovativa, ma anche concreta e applicabile al contesto siciliano. L’esperienza di altre realtà ha dimostrato come un servizio di questo tipo possa fare la differenza, migliorando l’accesso al supporto psicologico e integrandolo nel sistema sanitario pubblico. È il momento di continuare a collaborare, monitorando ogni fase del processo per garantire un servizio stabile ed efficace per il nostro territorio».
Pensa che questo sia un punto d’arrivo o di partenza?
«Credo che questo rappresenti un punto di partenza, non di arrivo. L’approvazione del decreto attuativo è senza dubbio un traguardo importante, ma è solo l’inizio di un percorso che richiederà impegno, monitoraggio e collaborazione continua. La vera sfida, adesso, sarà implementare il servizio in modo efficace, garantendo che lo psicologo di base diventi una presenza concreta e accessibile in tutto il territorio siciliano. Sarà fondamentale lavorare affinché le Asp attuino rapidamente i bandi e affinché i professionisti selezionati abbiano le risorse e il supporto necessari per operare al meglio. Questo momento segna l’avvio di una nuova fase per la sanità siciliana, in cui la salute mentale viene finalmente riconosciuta come priorità. Tuttavia, c’è ancora molto da fare per costruire una rete stabile e per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di accedere a questi servizi. È un primo passo verso un cambiamento strutturale che può davvero fare la differenza nella qualità della vita delle persone».
Barbara Giangravè
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