Una tendenza sempre più diffusa sia tra i giovani che tra i giovanissimi è la convinzione che la loro realizzazione debba necessariamente passare dal rifiuto nei confronti degli altri.
Non a caso, viviamo in un’epoca di individualismo esasperato. Il nostro è un mondo in cui l’io si sradica da ogni legame sociale, rifugiandosi in una vera e propria solitudine tecnologica.
Il narcisismo patologico già serpeggia tra le nuove generazioni: più i giovani e i giovanissimi ricercano la propria affermazione e più si isolano da tutte le altre persone.
I social incentivano una cultura che ci vuole sempre altamente performanti. Queste piattaforme on line creano un circolo vizioso: più si cerca approvazione in rete, più cresce la dipendenza dal giudizio degli altri e più si pregiudica l'autenticità delle relazioni.
Paradossalmente, aumentano ansia sociale e depressione giovanile che sono legate proprio alla difficoltà di stabilire legami profondi. Molti ragazzi, pur essendo iperconnessi, dichiarano di sentirsi soli.
Per contrastare questo fenomeno, ci vorrebbero scuole più attente alla salute mentale degli studenti, una regolamentazione per l’uso dei social e la diffusione di altri stili di vita. Meno performanti e più… “umani”.
Il narcisismo è un disturbo mentale che, comunemente, si ritiene tenda a danneggiare le persone che interagiscono con i narcisisti. Questi ultimi, però, non saranno mai in grado di vivere una vita sana finché non prenderanno coscienza del loro disturbo e accetteranno di farsi curare.
Barbara Giangravè
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