La vicenda è collegata alla mancata apertura di un'attività ricettiva
AYAS. Il Comune di Ayas non dovrà pagare alcun risarcimento per la mancata apertura di una nuova struttura ricettiva a Champoluc. Il Tar della Valle d'Aosta ha infatti respinto, giudicandola infondata, l'istanza presentata dalla società La Residence Sas relativo ad una concessione edilizia per un nuovo fabbricato.
La complessa vicenda iniziò con una concessione rilasciata dal Comune nel 2002, rinnovata nel 2009 e su cui, l'anno dopo, la società chiese una richiesta di sanatoria con cambio di destinazione da uso albergo a uso residenza turistico-alberghiera. Sanatoria e variante che il Comune respinse. Con un primo ricorso, due anni fa il Tar diede ragione all'ente pubblico, ma poi il Consiglio di Stato riformò la sentenza a fine 2017. Sulla base di quest'ultima decisione La Residence ha promosso l'istanza risarcitoria chiedendo all'Amministrazione comunale il pagamento degli introiti non incassati per quattro mesi di mancata apertura: quasi 247 mila euro, oppure 179 mila tenendo conto dei ricavi lordi minimi ipotizzati. Con recente sentenza, il tribunale amministrativo regionale ha respinto questa richiesta.
Richiamando alcune sentenze del Consiglio di Stato, nella sentenza i giudici sottolineano che «nel caso che ci occupa non è possibile affermare la responsabilità per colpa della P.A.» e che la situazione «per un verso, non consente di qualificare l'adozione del provvedimento illegittimo da parte del Comune di Ayas in termini di responsabilità colposa, e, per altro verso, è idonea ad integrare un’ipotesi di "errore scusabile"».
Per quanto infine riguarda il danno lamentato dalla società, «quest’ultima non ha fornito elementi di prova sufficienti ed idonei a dimostrazione dei propri assunti» ed inoltre, si legge ancora nella sentenza, «il risarcimento non è dovuto per i danni che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza».
C.R.