Nell'Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai, l'Arpa Valle d'Aosta racconta un 2024 negativo per le masse glaciali
«Nonostante le abbondanti precipitazioni nevose tardo primaverili, seppur con dati meno negativi rispetto al 2023 e al 2022, i dati 2024 non smentiscono un trend sempre negativo per l'arretramento dei ghiacciai valdostani». Con questa frase riassuntiva l'Arpa Valle d'Aosta certifica, per l'ennesima volta, lo stato di salute negativo delle masse di ghiaccio che ancora ricoprono le montagne valdostane. E lo fa nell'Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai in occasione dell'aggiornamento del Report annuale relativo al 2024.
I dati del Report annuale ghiacciai
Qualche dato per inquadrare meglio la situazione. Il bilancio di massa "perde" 850 mm di acqua equivalente (comunque meno della metà dell'anno precedente) e la variazione frontale si attesta a -12,5 metri (erano 14,5 nel 2023). Le alte temperature del periodo estivo hanno scongelato lo strato attivo di permafrost fino a una profondità di 6,9 metri (l'anno precedente 7,6 metri) nonostante un accumulo di neve fresca che, nei dodici mesi, è stato persino superiore alla media storica: 591 cm rispetto ai 480 cm della media.
Un dato positivo è quello della risorsa idrica nivale che ha raggiunto i 1.220 milioni di metri cubi, in aumento del 13% rispetto al valore medio del periodo dall'anno 2001 al 2023.
Infine le temperature: nel 2024 la media annua è di 4,7°C cioè 1 grado superiore alla media 2002-2023. Limitando i calcoli alla stagione estiva, la temperatura media è stata di 11,6° con un'anomalia di +0,3° sempre nel confronto con la media 2002-2023.
Tutti i dati sono stati pubblicati on line dall'Arpa con il portale "sottoZero" attraverso il quale la Cabina di regia dei ghiacciai valdostani presenterà approfondimenti a tema e informazioni.
Elena Giovinazzo