Morti in montagna, il direttore del SAV: importante verificare la meteo

«Quando arrivano il brutto tempo e il vento, i tempi di soccorso si dilatano tantissimo»

Paolo Comune, direttore del SAV

Il direttore del Soccorso Alpino Valdostano, Paolo Comune, lancia un nuovo appello alla massima prudenza rivolto a coloro che si apprestano ad affrontare un'ascesa ad alta quota. 

Nell'ultimo fine settimana, spiega, più di dieci persone sorprese dalle pessime condizioni meteo sono state soccorse in alta montagna. Si contano anche tre vittime: una persona travolta da una valanga ieri sul Castore e i due alpinisti italiani rimasti bloccati sotto la vetta del Monte Bianco.

«Senza voler entrare nel merito del singolo soccorso - evidenzia il direttore del SAV -, rimane da sottolineare che è importante verificare la meteo. Quando è in arrivo una perturbazione, bisogna valutare se è il caso di partire e tenersi un margine di qualche ora che, con un eventuale imprevisto, ci dia la possibilità di soccorso per via area. Quando arrivano il brutto tempo e il vento, i tempi di soccorso si dilatano tantissimo e il rischio diventa veramente alto».

La coppia di alpinisti trovata oggi senza vita aveva chiesto aiuto lo scorso sabato. I soccorritori però non sono potuti intervenire fino a questa mattina proprio a causa del maltempo. «Le condizioni metereologiche di questo fine settimana - dice Comune - sono stati tali da mettere in difficoltà qualsiasi operazioni di soccorso in quota in primis per la visibilità e poi per il forte vento». L'elicottero non poteva volare «e gli avvicinamenti a piedi fino ad una certa quota erano relativamente possibili, ma al di sopra no per un problema di caduta valanghe».

Sempre sul versante francese del Monte Bianco, per esempio, sono stati tratti in salvo due alpinisti sudcoreani in difficoltà. Erano a quota 4.100 metri circa. Lunedì sul Castore altri alpinisti sono stati recuperati a circa 3.900 metri slm travolti da una valanga che ha provocato una vittima. A queste altitudini i venti erano «fino a 60/70 all'ora», mentre a quote superiori arrivavano «oltre i 120/130 km/h» rendendo «impossibile l'intervento dell'elicottero». Inoltre «andare a piedi in quella situazione significa mettere a rischio troppo elevato i soccorritori. Con un'attività eolica di questo tipo si formano accumuli di neve che possono creare valanghe», come accaduto ieri sul Castore.

 


M.C.

 

 

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