La coalizione propone una moratoria e invita i sindaci a farsi sentire dalla Regione
«Il piano casa non ha più nessuna valenza ambientale o sociale, ma è diventato solo uno strumento di speculazione edilizia». Lo scrive in una nota Valle d'Aosta Aperta intervenendo sul progetto del maxi condominio The Stone di Cervinia.
«Il grattacielo di Cervinia - afferma in una nota la coalizione - è un esempio del danno che sta causando il piano casa regionale quando la pianificazione del territorio non è gestita».
VdA Aperta cita a tal proposito i casi del «condominio "vista mare" all'Arco d'Augusto di Aosta e il grande condominio che si sta costruendo a Gressan, oltre ai numerosi interventi a Courmayeur» e imputa «la principale responsabilità politica» all'attuale maggioranza, UV e PD, ma anche ai Comuni. «Se poi - prosegue la nota - i sindaci concordano con noi che la legge Casa sia da cambiare o abrogare, hanno il diritto e il dovere di chiederlo alla Regione. A partire dal comune più importante, quello di Aosta, che con l'assessore Sartore all'Urbanistica (in quota Rete Civica) dovrebbe farsi alfiere di una battaglia per un'immediata moratoria».
C.R.