Rapporto di WeWorld Italia 2025: «l'Italia non investe abbastanza su infanzia e famiglie»
Secondo il rapporto 2025 di WeWorld Index Italia, nel nostro Paese più di un quarto dei minori e delle donne vivono in regioni con scarso accesso ai diritti fondamentali come educazione, salute, condizioni economiche dignitose e, per le donne, partecipazione alla vita politica. In particolare si trova in questa condizione di disagio il 29,9% dei minori e il 28,3% delle donne.
Guardando alle singole regioni emerge un divario tra Nord e Sud, con il Mezzogiorno che risulta più carente. Nemmeno al Settentrione i risultati dell'indagine sono del tutto positivi. Nella classifica redatta dal rapporto c'è al primo posto al provincia autonoma di Trento con un punteggio di 67,3 su 100 seguita da Friuli-Venezia Giulia con 64,9 e, al terzo posto con 63,6 punti, si trovano Valle d'Aosta ed Emilia-Romagna. La nostra regione «si distingue positivamente - si legge nel rapporto - per Sicurezza e protezione e Opportunità economiche delle donne, mentre le dimensioni Ambiente e Abitazione necessitano di miglioramenti».
Dina Daddia, consigliera delegata di WeWorld, commenta: «Le famiglie reali, fatte di madri che lottano per conciliare lavoro e vita privata, di padri che vorrebbero ma non possono essere presenti, di bambini e bambine privi di servizi essenziali, restano fuori. Per non parlare delle famiglie non tradizionali, monoparentali, con background migratorio, omogenitoriali, i cui bisogni restano completamente ai margini. Il WeWorld Index Italia 2025 lo conferma: l'Italia non sta investendo abbastanza su infanzia e famiglie. Servono politiche strutturali, non misure spot, che garantiscano pari opportunità a donne, bambine e bambini, a partire da un accesso equo ai servizi educativi e sanitari e da un impegno concreto per redistribuire il lavoro di cura».
In occasione della presentazione del rapporto è stata consegnata ai rappresentanti istituzionali la petizione promossa da WeWord e "Mammedimerda" supportata da 70mila firme per cambiare il calendario scolastico.
Clara Rossi