Nelle motivazioni della richiesta di archiviazione di Egomnia il pm evidenzia una 'strategia multi candidato' da parte della criminalità organizzata
Nuovi dettagli emergono dai documenti che il pm Valerio Longi della Dda di Torino ha presentato con la richiesta di archiviazione dell'inchiesta Egomnia accolta dal gip nei giorni scorsi.
Il magistrato indica la presenza di una «strategia multi candidato» seguita del locale di 'ndrangheta di Aosta alle elezioni di quattro anni fa. In particolare emerge che «Luca Bianchi, Renzo Testolin, Laurent Viérin, Stefano Borrello» risulterebbero «tutti dichiaratamente sostenuti dai componenti del locale di Aosta».
Il pm riporta una conversazione ritenuta «fondamentale» avvenuta tra due persone condannate per Geenna (in attesa della pronuncia definitiva della Cassazione) il giorno dello scrutinio delle elezioni regionali del maggio 2018 quando, «a spoglio non ancora ultimato, per un verso dimostrano di essere perfettamente informati sul numero dei votanti, a maggior conferma del loro interesse per le elezioni, per altro verso si dicono soddisfatti che "noi mal che vada saremo in quattro... cinque parti». Secondo gli inquirenti questo è un «puntuale riferimento ai candidati sostenuti che risulteranno effettivamente eletti».
Nei documenti si evidenzia inoltre una affermazione riferita al ristorante di Antonio Raso (coinvolto in Geenna e, fino all'archiviazione, anche in Egomnia) sul fatto che «lì passano tutti» e della proposta «prontamente accolta da Antonio Fosson» proprio di «passare da 'Tonino della Rotonda' (Antonio Raso)».
Secondo la Dda le indagini hanno permesso di raccogliere «elementi, obiettivamente, sintomatici e significativi dell'interesse e dell'intervento dei componenti del locale di Aosta (imputati e condannati in primo e secondo grado per il reato di cui all'articolo 416 bis) in occasione della competizione elettorale regionale del 2018».
Marco Camilli
