La carenza di personale mette a rischio il servizio: il sindacato propone di rivolgersi a professionisti dall'estero
Fp Cgil mette in guardia sulla possibilità che l'unico punto nascite della Valle d'Aosta possa chiudere. Il sindacato parla proprio di «probabile chiusura in tempi brevissimi» a causa delle gravi carenze di organico «in particolare nel reparto di Pediatria, neonatologia e pronto soccorso pediatrico di Aosta» che «rischiano di mandare in crisi il servizio».
In una nota, i sindacalisti Eleine Krieger Garcia e Igor De Belli chiedono di «vagliare tutte le soluzioni possibili, compresa la ricerca di professionisti esteri, come già adottato da altre regioni. Di fronte a questa drammatica situazione, è fondamentale che la politica intervenga immediatamente per risolvere le problematiche, avviando fin da subito interventi, anche di emergenza».
La Valle d'Aosta, spiega il sindacato citando i dati Istat, conta circa 15mila minori in età compresa tra 0 e 14 anni e in media circa due nascite al giorno «che rischierebbero di rimanere senza assistenza».
Gli sforzi compiuti dall'Azienda Usl, riconosciuti da Fp Cgil, per garantire il servizio ospedaliero ricorrendo anche ai medici "gettonisti" non bastano. La carenza di pediatri «è talmente grave che la garanzia delle prestazioni ospedaliere per i nostri bambini e bambine è seriamente a rischio. L'équipe di Pediatria ospedaliera è attualmente composta da soli quattro pediatri (incluso il primario), che si alternano per coprire l'intero servizio h24: si tratta della garanzia dell'assistenza pediatrica ospedaliera regionale».
Attualmente dunque «il rapporto tra medici pediatri di base e bambini è già in forte sofferenza. In una situazione così grave, è evidente che i professionisti rimasti non riusciranno più a sostenere ritmi di lavoro estenuanti, con le implicite ricadute sulla sopravvivenza stessa del servizio. Lo stesso vale per il personale infermieristico e gli operatori socio-sanitari (oss)».
Marco Camilli
