Approvata la legge sullo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico

Il testo è stato approvato dal Consiglio Valle con 19 voti a favore. Malacrinò: occorre allineare il quadro normativo regionale 

Valle d'AostaIl Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato la legge regionale sulle Disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico, votando anche alcuni emendamenti del governo, uno della maggioranza e uno del gruppo Lega. L'aula ha espresso 19 voti a favore, 11 voti contrari da Lega, FI e PCP e 5 astensioni di RV e gruppo misto.

Antonino Malacrinò (FP-PD) ha relazionato sui contenuti del testo. «Per quanto riguarda la dirigenza, al fine di rendere attuabile il modello organizzativo delineato dai consulenti di Sda Bocconi per l’Amministrazione regionale, occorre allineare il quadro normativo regionale prevedendo: il rafforzamento del ruolo di sovraordinazione e le funzioni di coordinamento del segretario generale; l’ampliamento delle aree funzionali dei dirigenti di primo livello per favorire una maggiore integrazione tra i settori dell’Amministrazione e lo sviluppo del ruolo manageriale; la riduzione del numero delle posizioni dirigenziali e l’introduzione nelle procedure di reclutamento dei dirigenti anche mediante la valutazione di competenze trasversali (cosiddette soft skill)».

Inoltre «per velocizzare il reclutamento del personale, l'accertamento linguistico sarà organizzato in sessioni autonome ogni tre mesi per tutti i livelli, separate dalle prove concorsuali. L'attestazione della conoscenza del francese e dell'italiano diventerà un requisito per partecipare ai concorsi e alle chiamate pubbliche dei centri per l'impiego, eliminando così la verifica linguistica preliminare alle prove».

Ancora il relatore ha precisato che, per quanto riguarda la mobilità del personale, l'obiettivo è «regolamentare meglio la procedura, allo scopo di valorizzare le aspettative e la crescita professionale dei lavoratori, compatibilmente con le esigenze organizzative degli enti. Infine, si promuove un nuovo sistema di classificazione del personale per aree funzionali e un più rigido sistema di classificazione per categorie e posizioni economiche, nell'ambito del quale rivedere anche l'ordinamento professionale, all'interno delle quali definire i profili professionali e di ruolo, ripercorrendo il percorso evolutivo sviluppato a livello statale».

 


M.C.

 

 

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