Comparto unico, VdA Aperta contraria al ddl sullo sviluppo organizzato

«Testolin e il suo governo rinunciano ancora una volta alle prerogative dell'Autonomia per adeguarsi alla normativa nazionale»

 

«Con questo intervento normativo, contestato durante le audizioni da quasi tutti i sindacati, il presidente Testolin e il suo governo rinunciano ancora una volta alle prerogative dell'Autonomia per adeguarsi alla normativa nazionale (D. Lgs. 165/2001)». Così Valle d'Aosta Aperta interviene sul ddl delle disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzato degli enti del comparto unico che questa settimana approderà in consiglio regionale.

La coalizione esprime «profonda contrarietà» sul testo. Le «modifiche peggiori riguardano la mobilità dei lavoratori e delle lavoratrici: si prevede infatti la possibilità di comandare d'ufficio (ossia senza assenso) i dipendenti, per un periodo massimo di due anni, presso un altro ente del comparto, distante fino a 50 chilometri dall'attuale sede di lavoro».

«Ancora una volta - aggiunge VdA Aperta - non si intravedono procedure trasparenti e pubbliche, ma si confermano sistemi discriminatori che limitano la possibilità di richiesta di mobilità ai soli dipendenti in servizio presso enti con un numero maggiore di 100 dipendenti. Rispetto alla dirigenza, con questa legge viene rafforzato il ruolo del segretario generale, a discapito degli altri dirigenti; eliminato dagli incarichi fiduciari il capo dell'Osservatorio economico e sociale, depotenziando così l'attività statistica; mantenuta la disparità di trattamento tra i segretari comunali e gli altri dirigenti; inserita una riserva di posti per l'accesso alla qualifica unica dirigenziale, applicabile solamente ai dipendenti della Regione, e resa ancora più fiduciaria la nomina dei dirigenti di primo livello»,

 


E.G.

 

 

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