Presentato un parere pro veritate sui limiti di mandato per gli incarichi nel governo regionale della Valle d'Aosta
Il vice presidente Bertschy (a sinistra) e il presidente della Regione Testolin (a destra)
«Non c'è volontà di accanimento, però occorre chiarire la questione». Europa Verde e Rete Civica tornano sulla questione del limite di mandati per i componenti della Giunta regionale della Valle d'Aosta.
L'argomento riguarda Renzo Testolin e Luigi Bertschy, attuali presidente e vice presidente della Regione. I due «non potranno ricoprire cariche all'interno della giunta regionale nella prossima legislatura», affermano i due partiti nel presentare un parere pro veritate chiesto ad un docente di diritto costituzionale all'Università di Bologna, il prof. Andrea Morrone, in vista delle elezioni che si svolgeranno questo autunno.
Il parere riferito alla legge regionale 21/2007 spiega che «l'articolo 3.3 è il frutto di una scelta politica del legislatore, lo scopo della norma è limitare la "continuità del potere" per i titolari degli organi di governo della Regione oltre un certo numero di volte, fissato, come detto, in due mandati svolti consecutivamente durante due legislature successive».
L'articolo di legge in questione recita che: «Chi ha ricoperto per due legislature consecutive cariche all'interno della Giunta regionale non è, allo scadere della seconda legislatura, eleggibile all'interno della Giunta nella successiva legislatura. È consentito ricoprire una carica all'interno della Giunta nella terza legislatura consecutiva, se in una delle due legislature precedenti la carica ricoperta ha avuto durata inferiore a due anni, sei mesi ed un giorno».
Di conseguenza, il parere evidenzia che «avendo già ricoperto per tre volte consecutive una carica interna alla Giunta regionale in tre legislature successive, gli attuali titolari della carica di presidente della Regione e di vicepresidente della Regione non sono rieleggibili nella prossima legislatura per una quarta volta ad una carica interna alla Giunta regionale».
Marco Camilli
