Bocciata l'idea dell'elicottero, la Regione chiede al ministero del Turismo un tavolo congiunto per rilanciare Cogne
Mentre le riflessioni sul futuro dei collegamenti con Cogne sono in corso, per salvare ciò che resta della stagione turistica servono soluzioni di rapida attuazione.
Giovedì a Cogne è arrivata la Giunta regionale per valutare sul posto i danni causati dall'alluvione di fine giugno, capire cosa è stato fatto per ritrovare una relativa normalità e soprattutto confrontarsi con la comunità per individuare le priorità. Rendere accessibile la vallata ai turisti è la prima di queste.
L'idea del ministro al Turismo Daniela Santanché di usare gli elicotteri per portare a Cogne le persone è accantonata. La proposta allo studio è un servizio di trasporto con mezzi adatti al fuoristrada che possa sfruttare una prima traccia di percorso realizzata per il transito dei mezzi che lavorano alla ricostruzione dei tratti di strada regionale 47 crollati per la piena del torrente Grand Eyvia.
Il rilancio della località inoltre sarà sostenuto dalle risorse annunciate dal ministro Santanché durante la sua visita in Valle d'Aosta: 10 milioni di euro. La Regione, il Comune di Cogne, l'associazione degli albergatori valdostani Adava e il Consorzio operatori turistici della vallata chiedono quindi al ministero «di aprire un tavolo di lavoro congiunto per l'elaborazione di un programma di proposte riguardanti nuove formule di accessibilità, promozione del territorio tramite mirate campagne di comunicazione e organizzazione di grandi eventi». In particolare «beneficiando delle importanti risorse che il Ministero vorrà mettere a disposizione per il rilancio della nostra comunità - si legge in una nota - vorremmo concertare un piano che consenta di garantire nel più breve tempo possibile un'accessibilità sostenibile e in sicurezza e il rilancio di un’offerta turistica che rafforzi l'identità di questa perla delle Alpi. Cogne è una località che ha chiara la propria vocazione fatta di valori quali il rispetto del prossimo e dell’ambiente, il senso di comunità, la valorizzazione del territorio, il recupero delle tradizioni, ma anche, e soprattutto, il sorriso».
Elena Giovinazzo