Lavori alla microcomunità di Introd, la risposta della referente di struttura

«Crediamo che gli ospiti non si siano neanche accorti del disagio descritto dal famigliare anonimo»

Microcomunità di Introd

La microcomunità di Introd risponde al nostro articolo () riguardo ai lavori in corso nella struttura e alle conseguenze sugli anziani ospitati. Riportiamo integralmente la comunicazione a firma della referente di struttura Angela Perri e degli operatori OSS.

«In riferimento all’articolo uscito sulla vostra testata giornalistica ci preme precisare alcuni punti non corrispondenti al vero citati nell’ articolo:

Nessun anziano o operatore è prigioniero di lavori di ristrutturazione e/o cantieri.

Dei 23 ospiti di solito presenti in struttura, 8 sono già stati ricollocati in altre strutture. I restanti 15 attendono l’iter burocratico per poter essere trasferiti nella struttura polmone di Morgex.

Nessun rumore ha disturbato la quiete e il riposo degli ospiti se non in alcune ore decise con il gruppo di lavoro, e solo per onor del vero nella fase iniziale dei lavori.

Nessun calcinaccio è presente nelle zone dove vivono gli ospiti. I ponteggi fotografati sono ben circoscritti da reti e transenne, e il terrazzo è agibile per chiunque voglia uscire. E se fino ad oggi non sono usciti non è sicuramente per colpa del cantiere ma bensì per il meteo poco clemente. Di fatto gli ospiti più autosufficienti se vogliono uscire nel terrazzo si mettono la giacca ed escono a passeggiare in autonomia senza rischi ne pericoli senza rumore o operai che lavorano.

In tutta franchezza crediamo che gli ospiti non si siano neanche accorti del disagio descritto dal famigliare anonimo se non in alcuni momenti circoscritti e comunque Unitè Grand Paradis, Referente e operatori hanno lavorato in equipe per far si che il disagio sia stato minimo. La tutela dei nostri ospiti è al primo posto».

 

La risposta della referente di struttura dunque smentisce la segnalazione di limitazione nell'uso degli spazi esterni, mentre conferma quanto da noi riportato sulla presenza di quindici anziani ancora non trasferiti per questioni burocratiche e che i lavori in corso sono (inevitabilmente) fonte di disagio. La testimonianza riportata nel nostro articolo infine non fa alcun riferimento a calcinacci presenti in zone della struttura dove vivono gli ospiti.

 

Marco Camilli

 

 

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