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Statale 26 come centro abitato, il sindaco Cheney si confronterà con Anas e Regione

«Non abbiamo per ora intenzione di opporci alla richiesta di Anas, ma vogliamo per capire le ricadute»

Strada statale 26 a Saint-Christophe

Si è riunito martedì scorso il Consiglio comunale di Saint-Christophe. All'ordine del giorno anche la proposta di classificare come "centro abitato" il tratto di strada statale 26 tra l'aeroporto regionale "Corrado Gex" e la caserma dei vigili del fuoco, al confine con Aosta. L'assemblea ha incaricato il sindaco Paolo Cheney di confrontarsi con Anas e amministrazione regionale.

Cheney: «una decisione del genere presenta sia vantaggi sia incombenze, in quanto la gestione del tratto stradale, visto che nella zona ci sono oltre 250 abitazioni, come previsto dal Codice della strada, passerebbe da Anas al Comune». Una prima conseguenza è di tipo economico. «A parte un costo di gestione, che abbiamo stimato in circa 80mila euro l'anno, quello che ci preoccupa è lo stato dei servizi, come marciapiedi e impianti di illuminazione, di proprietà Anas, che sono vetusti e non vorremmo trovarci a doverli ripristinare a nostre spese».

Il primo cittadino precisa: «Non è per ora nostra intenzione di opporci a questa richiesta di Anas ma, considerato che il precedente progetto di allargare la strada statale 26 a sei corsie, di cui due complanari, con la realizzazione di passerelle sopraelevate e/o cunicoli per il passaggio dei pedoni, così come della rotonda per l'accesso all'aeroporto, è stato abbandonato per uno sembra più snello, è opportuno avere un incontro interlocutorio con la Regione e Anas per capire come organizzarci, le rispettive competenze e responsabilità nonché le ricadute sulle attività economiche».

Nel corso della seduta inoltre l'assemblea ha preso atto delle tariffe del Sub-ATO Mont Emilius Piana di Aosta. Sull'argomento, il sindaco Cheney ha ricordato che «la questione è stata dibattuta anche durante l'ultima seduta del Bim» e riguarda la una tariffa regionale onnicomprensiva per acquedotto, fognatura e depuratore «che dovrà essere autorizzata dall'Arera, così da coprire tutte le spese. È anche stato deciso un periodo transitorio tra la nuova tariffa regionale e quelle comunali attualmente in vigore. Un periodo di sei anni, che ritengo estremamente lungo e che presenta aumenti che arrivano anche al 30%. Queste decisioni ricadono sui cittadini e non sui bilanci dei Comuni».

 

redazione

 

 

 

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