Il sindaco Cheney e l'assessore Gerbore relazionano su novità e opportunità per il territorio
Il Comune di Saint-Christophe è aperto ad un accordo con Aosta e altri Comuni per la creazione di una CER, Comunità Energetica Rinnovabile. Il sindaco Paolo Cheney ne ha parlato in consiglio comunale relazionando sugli incontri avuti a proposito di questa opportunità. I problemi di fondo sono due, ha affermato: da una parte il «quadro normativo particolarmente complesso» e poi le incertezze a livello regionale. Vi sarebbe la possibilità di realizzare una CER regionale, ma l'aspetto non è ancora definito.
«La CER - ha precisato il primo cittadino - non è un sistema per guadagnare producendo energia. Il vero vantaggio deriva dall’usare energia rinnovabile. Il Comune di Saint-Christophe è quasi completamente in una situazione di autoconsumo, con una potenza di circa 180 kW installata. Se la CER generasse utili, dovrebbero essere reinvestiti nella CER stessa. Questo processo è dunque da interpretare come un intervento agevolato attraverso normative e finanziamenti per ridurre la dipendenza dalle materie prime fossili e, al contempo, agevolare principalmente le famiglie sulla tariffa» attraverso l'autoconsumo.
Attualmente i finanziamenti disponibili prevedono tempistiche ben definite. Il PNRR mette a disposizione un contributo del 40% per le Comunità Energetiche Rinnovabili nei Comuni con meno di 5.000 abitanti purché essa sia operativa entro il 30 giugno 2026, salvo proroghe.
Servizio rifiuti: via la Tari e nuove tariffe
Rimanendo su temi ambientali, l'assessore Giulia Gerbore ha parlato del nuovo sistema di raccolta e gestione dei rifiuti. Il nuovo appalto avviato il 1° ottobre porterà cambiamenti che saranno introdotti in modo graduale. «Nel marzo 2025 saranno inviate agli utenti tutte le indicazioni per la gestione dei nuovi servizi, spiegando il ritiro delle tessere e le nuove dotazioni». Sempre in primavera saranno posati i nuovi contenitori stradali al posto degli attuali molok.
Il passo successivo prevede, da giugno, l'avvio dei nuovi servizi e dopo oltre un anno di monitoraggio, nell'autunno 2026, sarà definito il nuovo tariffario.
Dunque «il 1° gennaio 2027 si darà avvio alla nuova gestione con tariffazione corrispettiva e abolizione della Tari e la creazione di tre nuove zone territoriali», ha detto ancora l'assessore all'Ambiente. Nella zona commerciale integrale ci sarà il "porta a porta" per utenze domestiche e non domestiche; nella zona semi-integrale si svolgerà servizio "porta a porta" per rifiuti organici, rifiuto urbano residuo (con passaggi ogni due settimane) e seminterrati per carta, plastica e vetro e cartone. Per le seconde case con affitti brevi ci sarà un'unica tessera assegnata al proprietario. «Per le utenze non domestiche -ha chiarito Gerbore - sarà organizzato il porta a porta mentre per i condomini con almeno nove unità abitative sarà l'amministratore a decidere in merito».
Resterà poi da «definire la modalità di raccolta stradale nella zona esterna o montana, mentre il "porta a porta" del verde nelle zone urbanizzate entrerà in vigore nel 2026 e sarà a richiesta e a pagamento, senza incidere sulla tariffazione globale».
Elena Giovinazzo