Gaillard: «Cambiare il mondo del lavoro, superando le leggi che lo hanno reso precario, insicuro, povero»
«Cambiare il mondo del lavoro, superando le leggi che lo hanno reso precario, insicuro, povero». Vilma Gaillard, segretaria generale della Cgil in Valle d'Aosta, riassume così l'obiettivo della campagna referendaria sul lavoro e cittadinanza partita anche in Valle d'Aosta.
«La Cgil lancia quattro referendum per abolire le norme che hanno reso i lavoratori meno protetti e più vulnerabili, con meno diritti e con più possibilità di essere licenziati» dice Gaillard puntando il dito contro la troppa precarietà che «sta condannando i nostri giovani ad andarsene dal nostro Paese».
La soluzione, dice il sindacato, è investire sulle intelligenze, sul salario e sul lavoro dei giovani, nonché (con il quinto quesito) dare tutele normative anche a tutti i cittadini stranieri che nel nostro Paese nascono, crescono, studiano e lavorano. «Nessuna invasione di campo , ma solo una norma di civiltà. Con il referendum si chiede di dare agli stranieri che vivono e lavorano in Italia i diritti e i doveri legati alla cittadinanza da ottenere in 5 anni anziché in 10».
In questi giorni la Cgil valdostana si è riunita a Pollein per avviare la campagna referendaria accompagnata dallo slogan "Il voto è la nostra rivolta" sui cinque quesiti, tutti ritenuti validi dalla Corte Costituzionale: stop ai licenziamenti illegittimi, più potere ai lavoratori delle piccole imprese, riduzione del lavoro precario, più sicurezza sul lavoro e maggiore integrazione con la cittadinanza italiana per i lavoratori stranieri.
M.C.