L'Ausl cambia le procedure di accesso dei genitori in Pediatria

L'Azienda sanitaria accoglie l'appello di un papà che ha perso la figlia al Beauregard. «Ma il pediatra potrà decidere limitazioni in caso di rischi»

Ospedale BeauregardL'Azienda Usl della Valle d'Aosta annuncia di aver deciso di modificare la procedura di accesso al reparto di Pediatria cosicché entrambi i genitori possano entrare. È l'effetto della nata su iniziativa di un papà valdostano che non ha potuto vedere la figlia ricoverata all'ospedale Beauregard nelle sue ultime ore di vita in quanto un solo genitore era ammesso nel reparto.

L'Usl spiega di aver preso la decisione vista la «sensibilità del tema» e anche «l’attenzione sollevata dalla recente iniziativa lanciata online». Precisa poi che «il pediatra potrà limitare, ogni qualvolta lo ritenga necessario, il numero di persone presenti, valutando particolari situazioni di rischio infettivo o necessità assistenziali specifiche, e basandosi sul principio fondamentale della pratica medica: primum non nocere» - primo, non nuocere.

Le limitazioni agli accessi dei genitori sono state introdotte «per evitare il sovraffollamento del reparto, riducendo il rischio di infezioni nei bambini ricoverati e garantendo una gestione più efficace delle risorse disponibili», sottolinea l'azienda sanitaria ricordando che il Beauregard ha ricevuto il riconoscimento di Ospedale amico del bambino. «Infatti, in condizioni di piena occupazione, la presenza di un solo genitore per paziente porta a un totale di circa 30 persone nel reparto, numero che salirebbe a 45 in caso di accesso di entrambi i genitori, senza contare i piccoli pazienti e i loro accompagnatori presenti nel Pronto Soccorso Pediatrico».

Consentire l'accesso ad un solo genitore è una procedura «in linea con quanto adottato in numerosi reparti pediatrici di ospedali del Nord Italia e non solo, tra cui il Regina Margherita di Torino, il Gaslini di Genova, l’Ospedalino Pediatrico di Alessandria e il Bambin Gesù di Roma, oltre ai reparti pediatrici degli ospedali generali delle ASL TO4, Città di Torino, Asti e altri».

 


Marco Camilli

 

 

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