Analisi dell'Istat sulla vulnerabilità dei settori economici da domanda e offerta estere
Nel caso di shock internazionali da domanda o da offerta, la Valle d'Aosta è tra le regioni più esposte in particolare per quanto riguarda l'import. Lo segnala l'Istat in una analisi sulla vulnerabilità in una prospettiva micro-economica nei confronti proprio della domanda e dell'offerta estere.
I dati dell'Istituto nazionale di statistica spiegano che, riferendosi al 2022, le imprese italiane vulnerabili all'andamento dell'import sono solo lo 0,1%, pari a circa 4.600 unità, ma contano circa 400mila addetti e un valore aggiunto calcolato in 5,7%. Per quanto riguarda la situazione delle forniture estere, a livello nazionale il 23,8 per cento delle importazioni totali è generato da unità locali "vulnerabili" all'import. In Valle d'Aosta questa quota si avvicina al 75%, i tre quarti dunque del totale regionale.
In termini di valore aggiunto, le imprese più esposte all'andamento delle forniture dall'estero sono il 7,5% nella nostra regione a fronte di una media nazionale di 4,7 punti percentuali.
Ancora l'Istat sottolinea che «l'incidenza sull'occupazione regionale» in caso di oscillazioni «appare relativamente elevata in Valle d’Aosta» dove è pari al 3,9 per cento.
M.C.