Al centro della questione i rifiuti e l'articolo 35 in tema di termovalorizzatori
AOSTA. Ha creato qualche imbarazzo nel Partito Democratico della Valle d'Aosta la decisione del Comitato Si Può Fare, a cui il partito aderisce, di partecipare alla campagna nazionale contro lo "Sblocca Italia" del Governo Renzi per via delle disposizioni sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
In una nota diffusa a seguito del comunicato stampa del Comitato, il PD valdostano annuncia la "non adesione a tale iniziativa".
E' vero, spiega il PD insieme al Partito Socialista VdA, che il decreto legge all'esame del parlamento "presenta alcuni aspetti sui quali permangono delle posizioni critiche anche all'interno dello stesso Partito Democratico, in particolare, sull'articolo 35 in tema di termovalorizzatori che peraltro è stato interamente riscritto dalla Commissione ambiente", ma è altrettanto vero che lo stesso decreto "presenta aspetti positivi che vanno nella direzione di sollecitare l'economia e spingere la ripresa".
Il testo, sostiene il partito, "contiene al suo interno norme che avranno un impatto certamente positivo sull'economia valdostana che non dovrebbero sfuggire ai movimenti autonomisti. Ci si riferisce nello specifico all'articolo 31 bis che proroga i termini relativi alla scadenza della vita tecnica degli impianti a fune".
Il PD ricorda di aver aderito al Comitato Si Può Fare "con l'intento di portare avanti le battaglie in merito a una corretta gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta nella direzione espressa dalla maggioranza dei cittadini valdostani in occasione del referendum contro la costruzione del pirogassificatore".
redazione