VdA Aperta: dati su sanità fanno accapponare la pelle

 «Il vero problema sono gli indicatori del Ministero o i 70 anni di mala gestione autonomista?»

 Ospedale Parini

Valle d'Aosta Aperta torna all'attacco sui dati dell'agenzia nazionale Agenas che ancora una volta dipingono un quadro con tante ombre e poche luci per il sistema sanitario regionale pubblico.

«Sono gli indicatori scelti dal Ministero per i monitoraggi e i compiti affidati alle Unités il vero problema di quei risultati o gli oltre settant'anni di mala gestione autonomista che hanno portato la nostra Regione sul baratro?», chiede in una nota VdA Aperta parlando di «dati da far accapponare la pelle e creare un terremoto nel governo regionale».

«Spetta ancora una volta a Valle d’Aosta Aperta - si legge ancora nel comunicato -, che ha presentato innumerevoli iniziative sul tema, sollevare il velo di Maya e denunciare la nuda realtà. Un trend, quello della sanità valdostana, in caduta libera dai tempi ancora vicini ma del tutto rimossi del Covid 19. Tanto rimossi che nessuna lezione, per quanto forte, è stata appresa e i dati del Ministero della Salute sui livelli minimi essenziali nel 2022 non lasciano alcuno scampo». E ancora: «Ora la Regione ha deciso di affidare l'analisi e la valutazione delle performance dei Lea alla Fondazione Gimbe, quella stessa Fondazione che, in risposta all'interrogazione della consigliera Erika Guichardaz del 3 aprile scorso sul sondaggio riferito all'analisi sull'autonomia differenziata in sanità, l'assessore alla Sanità sminuiva ricordando essere "una fondazione privata che dei dati può fare quello che ritiene più opportuno". Un incarico questo che sembra più volto a dimostrare che tutto funziona bene che non ad analizzare le problematiche che emergono e che dovrebbero essere affrontate».

VdA Aperta collega il tema sanità a quella dell'autonomia differenziata. «Non c’è spinta più chiara, per chi non avesse ancora firmato online o ai banchetti, per la richiesta di referendum contro l’autonomia differenziata».

«Si rende sempre più ineludibile e urgente un deciso cambio di rotta, a cominciare da un atto d’amor proprio da parte dell'assessore e collettivo da parte dell’attuale governo regionale e della dirigenza sanitaria prima che la comunità valdostana si inabissi, con le acuite differenze sociali tra chi può curarsi e chi deve rinunciarvi», si legge infine nel comunicato.

 

 

Clara Rossi

 

 

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