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Approvato il Defr 25/27. Testolin: è all'insegna della sostenibilità

Il Documento di economia e finanza regionale passa con 19 sì, 2 no e 13 astensioni. Opposizione: testo riflette l'affanno della maggioranza

Consiglio regionaleAl termine di tre giorni di dibattito, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato il Documento di economia e finanza regionale, Defr 2025/2027, con 19 voti a favore.

«Il Defr - ha affermato il presidente della Regione nella presentazione del Documento - presenta obiettivi e linee strategiche sotto il filo conduttore della sostenibilità, dell’accessibilità e dell’attenzione al territorio e alla comunità, in un’ottica di sviluppo e valorizzazione delle risorse e del patrimonio della nostra Regione, con un’attenzione particolare a vivere e far vivere la montagna sia attraverso investimenti che ne aumentino la sicurezza e che la tutelino, là dove possibile, dai cambiamenti climatici, sia tracciando la strada per infrastrutture e servizi che possano rendere il nostro territorio più attrattivo e in grado di garantire stabilità occupazionale e nuove ed interessanti opportunità di scelta per i nostri giovani».

«Le azioni finalizzate alla manutenzione del territorio - ha ancora affermato il Renzo Testolin nel relazionare all'aula - per la loro indubbia trasversalità nell’ambito economico, turistico e di sicurezza dovranno essere attivate anche attraverso un adeguato sostegno al mondo agricolo. Le stesse opere viarie di collegamento dovranno essere valutate in un’ottica trasversale e promiscua di sviluppo economico, di collegamento turistico, di prevenzione e protezione civile, così come gli impianti di risalita dovranno essere realizzati con il medesimo obiettivo in un’ottica virtuosa di presidio del territorio, di messa in sicurezza e di sviluppo e adattabilità dello stesso. Una profonda riflessione - ha proseguito - sarà inoltre necessaria per delineare una politica relativa alle vie di comunicazione, tanto interne quanto transfrontaliere, caratterizzata dall’obiettivo primario della garanzia della sicurezza della circolazione, ma anche alla definizione di condizioni che consentano una programmabilità di interventi e prospettive future di sviluppo. In tal senso, continuano a rivestire particolare importanza il prolungamento dalla concessione di esercizio del Tunnel del Gran San Bernardo così come l’improrogabile valutazione in merito a un potenziamento dell’infrastruttura del Tunnel del Monte Bianco, con la seria presa in carico della realizzazione di una seconda canna».

L'aula ha respinto gli ordini del giorno dei gruppi di opposizione. 

Sul Defr si sono astenuti Lega VdA, RV e FI. «Ancora una volta - ha commentato il capogruppo leghista Andrea Manfrin - constatiamo che il Defr è viziato da criticità croniche a cui non si è voluto o potuto ovviare. È evidente l'incapacità di programmazione rispetto ad alcuni temi e emergenze con riproposizione di obiettivi che sono sempre gli stessi e che, in alcuni casi, traguardano questa Legislatura e anche metà della prossima. Dal punto di vista economico, le famiglie chiedono soluzioni per fronteggiare i prezzi in progressivo aumento per abitazione, gas, elettricità e altri combustibili a cui il Governo ha risposto nel 2018 con la barbara cancellazione del Bon chauffage e nessun intervento concreto».

Per Pierluigi Marquis, capogruppo FI, il Defr propone soluzioni «non sono sufficienti ad affrontare i problemi che vive oggi la Valle. Secondo noi ci vuole una Pubblica amministrazione agile, che limita il suo raggio d'azione nell'economia, che rafforza il tessuto produttivo valdostano, che crea le condizioni per determinare un ecosistema positivo dove le imprese tornino ad investire. Sarebbe importante un piano di sburocratizzazione e semplificazione delle procedure amministrative, come fatto a livello nazionale, concertato con il mondo imprenditoriale per andare incontro alle loro esigenze. Bisogna cercare di mettere il cittadino nella condizione di partecipare alla spesa pubblica per la quota minore possibile, riducendo il prelievo fiscale, ma non c'è una parola all'interno di questo Defr in questa direzione».

Stefano Aggravi, capogruppo RV, ha commentato il contenuti del Defr come «un trascinamento del contingente, più che una programmazione di fine Legislatura volta a concludere i dossier storici o portare a termine impegni recenti. Sul tema degli enti locali, registriamo una certezza: non c'è più la volontà di dar vita ad un testo unico per la riforma del sistema. In materia di trasporti, ci aspettavamo qualche linea di indirizzo in più sulle prossime scadenze degli appalti del trasporto pubblico locale su gomma nel 2027 e della ferrovia nel 2027 così come sul futuro dell'aerostazione. Ben venga l'idea di avviare un'iniziativa legislativa per il recupero degli impianti a fune dismessi e la riqualificazione delle aree interessate, anche se siamo ormai in "zona cesarini". Evidenziamo poi la necessità di riattivare un tavolo permanente di discussione con il Governo centrale sulla montagna, per affrontare la grande problematica della progressiva desertificazione delle aree montane».

Dal PCP è arrivato voto contrario al Documento. «Questo Defr  ha detto la capogruppo Erika Guichardaz - riflette l'arroganza di una maggioranza in affanno, impegnata a sfuggire al confronto (anche con le parti sociali che non si sono volute audire in Commissione), che su molte scelte si contraddice e su altre rinvia decisioni strategiche, come il futuro del Casinò, a dopo le elezioni. Il Defr è pensato a silos dove all'analisi delle prime sezioni, non troviamo risposte. L'assenza di visione e il poco lavoro svolto fino ad oggi si vedono dagli obiettivi riproposti; dalle leggi bloccate (Pta, Ptp, legge 11/98 sull'urbanistica, legge elettorale, Testo unico degli enti locali); dalle grandi assenze (equiparazione Vigili del fuoco e Forestali, passaggio dal Sistema idrico integrato alla società in house Sev); dalla creazione dell'ente strumentale per i servizi sociali ridotto ad un incarico per uno studio; da un ospedale che lavora a pieno regime solo nei periodi non turistici; dai continui tagli ai servizi socio-assistenziali (Variney, Doues e Roisan, JB Festaz). Il tutto, mentre assistiamo alla presentazione con urgenza di altre leggi».

 

 

Clara Rossi

 

 

 

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