Il passaggio dei medici di medicina generale a un rapporto di dipendenza con il Servizio sanitario bocciato dal mouvement
L'Union Valdôtaine boccia la proposta di cambiare il contratto dei medici di medicina generale da convenzionati a dipendenti del Servizio sanitario. Il mouvement ritiene l'intervento di riforma «non necessario e addirittura dannoso per la nostra regione, sia per la sua conformazione territoriale che per l’impossibilità, in tal caso, di formare i medici di medicina generale nel nostro territorio, non garantirebbe inoltre ai pazienti la libertà di scelta del medico curante, la prossimità delle cure primarie ed un rapporto duraturo e fiduciario tra medico e paziente».
La Commission santé, annuncia il movimento, «in accordo con i propri rappresentanti nel Governo e nel Consiglio regionale, ritiene indispensabile che vengano attuate tutte le iniziative necessarie affinché tale evenienza non si verifichi».
«La responsabilità propria del lavoro autonomo» dell'attuale regime, afferma l'UV, «garantisce flessibilità organizzativa, costi ridotti a carico della Regione a fronte di elevati volumi di attività, e un impatto sui livelli di occupazione grazie agli investimenti nei fattori di produzione e alla creazione di “micro-imprese”, nelle quali lavorano attualmente in Valle d’Aosta 75 medici coadiuvati da 16 segretari/infermieri».
E.G.