Le OO.SS. non firmano l'accordo con la Salvaprecari per la stabilizzazione di soli 14 impiegati su 36
AOSTA. Le segreterie regionali di Flai Cgil, Fai Cisl, Savt Forestali e Uila non hanno firmato i verbali di accordo con la Società di servizi sugli impiegati forestali. La rottura è dovuta alla previsione di assumere solo 14 dei 36 lavoratori da stabilizzare, ma anche al fatto che "non esiste ancora un contratto di servizio" tra la Regione e la Salvaprecari.
"È una situazione inaccettabile - sottolineano le OO.SS. - inizialmente si era previsto anche il contratto a tempo indeterminato che adesso viene scartato. Non solo, ai lavoratori assunti verrà applicato il contratto degli studi professionali che farà perdere tutta la contrattazione di 2° livello, l'inquadramento professionale e produrrà un'inevitabile abbassamento del salario".
Non solo per 22 lavoratori non ci sono (almeno finora) prospettive di assunzione, ma i 14 che verranno assunti "avranno un contratto precario e incerto", evidenziano ancora le organizzazioni sindacali. "Tutta la professionalità e la competenza acquisita negli anni si dissolverà con un contratto lesivo della posizione acquisita in anni di lavoro".
"L'inesistenza del contratto di servizio con la Regione e l'eliminazione dal bando di concorso del contratto a tempo indeterminato - continuano Flai Cgil, Fai Cisl, Savt Forestali e Uila - dimostra la continua incertezza politica sulla questione e la non volontà di addivenire ad una soluzione reale del problema, senza contare che il tempo indeterminato in un primo momento era stato previsto".
La mancata stabilizzazione di 22 lavoratori ha scatenato anche diverse reazioni politiche. I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle hanno parlato di "inettitudine e pressapochismo politico" mentre il consigliere regionale Laurent Viérin (Uvp) ha accusato il Governo regionale di aver " perso ogni tipo di indirizzo certo e la benché minima credibilità". Anche il gruppo di Alpe ha criticato l'evoluzione del caso impiegati forestali affermando che "il Governo Rollandin avanza a colpi di "piolet", senza curarsi delle vittime che provoca, contraddicendo quanto affermato in Consiglio Valle sulla necessità di tali risorse umane". "Oltre a togliere ogni speranza a quei lavoratori, la Regione sperpera un patrimonio di competenze che essa stessa ha formato, con i soldi della comunità. E' un modo di agire offensivo e inaccettabile", conclude il gruppo.
Marco Camilli