Minimi deflussi vitali nei corsi d'acqua valdostani

Riceviamo e pubblichiamo

 

FotoSiamo una Associazione Sportiva Dilettantistica di pesca a mosca, con sede in Valle d’Aosta. Quello che ci accomuna, oltre alla passione e all’amicizia, è la voglia di passare del tempo immersi nella natura.

Come tutti gli anni, a fine stagione, ci siamo ritrovati per fare il punto della situazione e ciò che è emerso, all’unanimità, è stata la penuria di acque che sono passate nei nostri fiumi e torrenti nel corso dell’anno, dovuta principalmente alle scarse riserve idriche dell’inverno passato e all’estate torrida e secca.

Quelli che frequentiamo maggiormente sono i fiumi e torrenti della bassa valle e le condizioni delle acque riscontrate, alla fine di questa stagione, sono state preoccupanti. Il Lys, l’Ayasse e l’Evancon presentavano livelli minimi mai riscontrati prima, rischiando seriamente il prosciugamento.

Ciò che ci preoccupa ulteriormente, oltre al fatto che i cambiamenti climatici sono oramai realtà, è questo proliferare di concessioni di utilizzo delle acque pubbliche e ci chiediamo quanto possano influire sul minimo deflusso vitale previsto e necessario per ogni corso d’acqua.

Vedere come in foto, uno dei torrenti principali valdostani, l’Evancon all’altezza di Verrès, praticamente in secca, dovrebbe preoccupare tutti, dall’opinione pubblica agli enti preposti, significa la distruzione di ecosistemi necessari alla sopravvivenza.


 

I pescatori del Sayot Fly Tiers

 

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