Accade, a volte, che si leggano notizie solo all’interno delle quali si cela la vera notizia. Tra un rigo e l’altro. È questo il caso della cantautrice catanese Gerardina Trovato, di cui i mezzi d’informazione hanno ripreso a scrivere da pochi giorni. Dopo anni di assordante silenzio, interrotto – a volte – in occasione di qualche sua apparizione pubblica.
Non molto tempo fa, mentre ero alla guida della mia macchina, ascoltavo alcune sue canzoni alla radio. La persona che sedeva al mio fianco mi chiese che fine avesse fatto Gerardina Trovato.
Sapevo che, fino al 2020, viveva in provincia di Siracusa. La stessa in cui mi sono trasferita io. Adesso, invece, sembra che viva in provincia di Ragusa.
Io, che ho disattivato i social per tutelare la mia salute mentale, proprio in questi giorni ho letto sui giornali che Gerardina Trovato ha pubblicato un video su TikTok – social al quale non mi sono mai collegata – e di una presunta gara di solidarietà per aiutarla a calcare palcoscenici importanti. A livello nazionale. Se fosse vero, sarei felice per lei che aveva già dimostrato di essere una vera artista.
Il confronto tra gli anni ’90 e i nostri giorni, durante alcuni concerti che si sono svolti in Sicilia, è impietoso però. In Gerardina Trovato, infatti, ho riconosciuto la magrezza della malattia. Ho notato la noncuranza nel vestirsi, perché la depressione è così. Ti spezza le gambe la mattina, quando ti dovresti alzare dal letto, e ti avvolge la sera. Con la speranza di non svegliarti più la mattina successiva.
La cantautrice catanese ha dichiarato di soffrire di una nevrosi ossessivo depressiva. Non basterebbero trucchi né abiti di scena per nasconderla. La consunzione del corpo della donna è un biglietto da visita fin troppo esplicito del male.
Nel 2000, quando l’artista partecipò per l’ultima volta al Festival di Sanremo, con la canzone “Gechi e Vampiri”, ammettere pubblicamente di avere problemi di salute mentale attraverso le parole del suo brano fu un gesto coraggioso… e unico.
"Una vita normale/La mattina col sole/Non l’avevo fatta mai/Mi svegliavo la notte
Come gechi e vampiri/Trasgressione o solo routine/Stavo sempre uno schifo/Con la gente sbagliata/In un mondo che nel mondo non c’è [...]
Ci vorrebbe una storia/Veramente importante/Che cancella tutto quanto così/Ma più cerchi qualcosa/E più non trovi niente[...]
Non tornerò mai com’ero prima/Dimmelo perché/Perché voglio di nuovo trovare la strada/Che tu avevi scelto per me [...]
Se avessi i soldi per farlo, produrrei io stessa un nuovo lavoro discografico di questa cantastorie dei giorni nostri. Qualcuno mi ha detto che Gerardina Trovato è forte. Io ho risposto che è disperata. Mi hanno replicato che tante volte la disperazione ti dà il coraggio di fare cose che, in altri momenti, non avresti mai fatto.
Possibile. Ma che cos’è una nevrosi ossessivo depressiva? Si tratta di una patologia caratterizzata da ansia, preoccupazione e timore. Chi ne soffre ha attacchi di panico e mostra anche dei sintomi fisici: come tremori e sudorazione. Il malato vive una tristezza continua e profonda, spesso accompagnata dalla perdita d’interesse per le attività che un tempo offrivano piacere.
Già nel 1993, con la canzone “Sognare sognare”, Gerardina Trovato aveva lanciato un segnale rispetto alle sue condizioni di salute mentale.
“Mi sveglio come sempre una mattina/Senza sapere mai che cosa fare/Faccio due passi e poi/Ritorno giù a dormire/Non c’è più niente che mi fa impazzire/Non c’è più un uomo che mi fa morire/L’unica cosa bella/È dormire, è dormire, è dormire[...]
E questa voglia di giocare/Senza più guanti con la neve/Morire prima d’invecchiare/Non ho più il terrore/Di essere normale, uh yeah....
Vi ho riportato alcuni estratti dei testi di queste due canzoni. Vorrei che leggeste i testi interi come se si trattasse delle poesie che ci facevano imparare a memoria quando frequentavamo la scuola.
Ma io non sono un’insegnante e non è un compito per casa quello che vi sto dando. Anzi. Prendetela come un’occasione per trovare le parole con cui esprimere i vostri disagi e, soprattutto, per sentirvi meno soli di come mi sento io e andare avanti… Forza Gerardina, forza tutti!
Barbara Giangravè
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