Siracusa: quando la cura di un malato mentale passa anche dalla cura della sua estetica

Ci sono molti modi per reperire notizie e, a volte, si tratta di quelli più impensabili e… impensati. Così, una seduta da un’estetista di Ferla (un paese della provincia di Siracusa, n.d.r.), può diventare una fonte preziosa d’informazioni.

Siracusa: quando la cura di un malato mentale passa anche dalla cura della sua estetica
Sia perché l’estetista in questione, ogni lunedì, lavora in un centro per disabili mentali di Siracusa e sia perché Marco Procida, il direttore amministrativo della struttura – una di quelle che compongono la Fondazione Sant'Angela Merici – si dimostra disponibile a rispondere alle mie domande.

Prima di arrivare alla conversazione con il dottore Procida, però, mi preme riferirvi che, lo scorso mese di aprile, alcuni membri della Fondazione sono stati ricevuti da Papa Francesco e che le parole del capo della chiesa cattolica sono state le seguenti: “La capacità di piangere con chi piange è un antidoto all’indifferenza e all’individualismo che rendono insensibili alle sorti di chi ci sta accanto”.

Dottore Procida, quando e come è nata la Fondazione Sant’Angela Merici?
La Fondazione è nata nella seconda metà degli anni ’90, ma i nostri centri di riabilitazione, sia fisica che mentale, risalgono agli anni ’70: regolati dall’articolo 26 della legge 833 del 1978 (la legge d’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale in Italia, n.d.r.).

Quanti sono i centri che fanno parte della Fondazione?
I nostri centri sono sei e si trovano tutti nella città di Siracusa. Tutti, tranne uno, che si trova comunque sempre nella nostra provincia: a Canicattini Bagni.

Nello specifico, il centro di Siracusa – che si occupa di disabili mentali – come funziona?
Premesso che, anche a Siracusa come nel resto d’Italia, il manicomio è stato chiuso nel 1978, nella nostra struttura si trovano ancora persone che, da allora, sono state abbandonate dalle loro famiglie. Relativamente al funzionamento del nostro centro, devo specificare che i pazienti ci arrivano tramite l’Asp di Siracusa e si tratta sia di persone che vengono ricoverate che di persone che usufruiscono dei servizi di riabilitazione psichica durante il giorno, ma non vengono ricoverate. Abbiamo la disponibilità di 60 posti letto. In questo momento, 40 dei nostri pazienti sono uomini e 20 sono donne.

L’estetista che mi ha parlato di voi, viene nel vostro centro per disabili mentali ogni lunedì: perché avete pensato di offrire questo servizio ai vostri ospiti?
Perché il benessere di ognuno di noi passa dalla cura della persona sotto ogni punto di vista, compreso – ovviamente – quello estetico. I nostri pazienti devono sentirsi esattamente come chi non soffre dei loro disturbi e non è costretto a sottoporsi a periodi più o meno lunghi di degenza.

Su quali fondi potete contare per andare avanti?
È bene che sappia che, pur essendo un ente ecclesiastico privato, abbiamo una convenzione con l’Asp di Siracusa e siamo accreditati presso la Regione Siciliana. Ciò significa che riceviamo un budget annuale da gestire per fare funzionare tutte le strutture che fanno parte della Fondazione.

Dopo avere parlato con il dottore Procida, mi è tornato alla mente un ricordo. Due anni fa, mi accadde d’incontrare due pazienti – nella clinica psichiatrica in cui io stessa fui ricoverata – che avevano una vera e propria fissazione per la loro estetica e impiegavano buona parte di ogni mattina a truccarsi.

Nella città di Siracusa, invece, l’estetica è parte integrante della riabilitazione dei degenti. Perché, in effetti, come ci ha detto il dottore Procida, “il benessere di ognuno di noi passa dalla cura della persona sotto ogni punto di vista, compreso quello estetico”.

E siccome non è scontato che dei professionisti accettino un incarico del genere, all’interno di una struttura nella quale si trovano pazienti affetti da disturbi mentali, sento di dovere ringraziare la professionista che mi ha segnalato questa realtà.

 

Barbara Giangravè
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Grazie alla segnalazione di Mascia Coffa

 

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