Come forse ricorderete, lo scorso mese di dicembre, due settimane prima di Natale, pubblicammo l’intervista alla psicoterapeuta Sibilla Spinnato Vega, che ci spiegò perché chi soffre di disturbi della salute mentale – ma non solo – vive con difficoltà le cosiddette “feste comandate” (qui l'intervista).
Oggi, mercoledì 8 gennaio 2025, “grazie a Dio, le feste di Natale sono finite”. Nessuna citazione, semmai una parafrasi. Nessuna intenzione di essere blasfema o di mancare di rispetto nei confronti dei credenti. No. Solo una battuta per smorzare la tensione che questi quasi venti giorni di “vacanze” possono avere creato dentro ognuno di noi. E, quando scrivo “ognuno di noi”, mi riferisco a tutti. Nessuno escluso.
Personalmente, ho avuto le mie solite difficoltà durante il periodo “festivo”, ma ho anche ricevuto un paio di regali veramente importanti. Soprattutto perché nulla hanno a che fare con gli oggetti, bensì con le persone. Indigestioni di cibo e pacchi da scartare non fanno per me, decisamente. Preferisco di gran lunga i doni della vita… specialmente quelli più inaspettati.
"Anno nuovo, vita nuova"? Sarebbe bello.
Sarebbe bello se il prossimo il prossimo “Rapporto sulla Salute Mentale” diffuso dal Ministero riportasse numeri più confortanti relativi alla cura della nostra psiche in tutta Italia (qui il precedente Rapporto sulla Salute Mentale).
Sarebbe bello se i quattro interventi sulla salute mentale (leggi), previsti nella Legge Finanziaria di quest’anno, diventassero realtà.
Sarebbe bello se il servizio dello psicologo di base, già diventato realtà in Sicilia (leggi), partisse il prima possibile sul territorio.
Sì, sarebbe tutto molto bello.
Così come sarebbe bello fare dei passi in avanti per arginare sempre più lo stigma sociale che vige ancora, nel nostro Paese, su questa tematica. Perché – sapete – terapia psicologica e farmacologica a parte, durante queste “feste” ho avuto l’ennesima conferma. L’ambiente intorno a noi gioca un ruolo fondamentale nella nostra cura. É così quando si tratta di salute fisica e, a maggior ragione, è così quando si tratta di salute psichica.
Che dirvi? Io sono ancora qui. Pronta ad ascoltare le vostre storie, se avrete il piacere di raccontarmele. Attenta a reperire tutte le informazioni utili da condividere su questa rubrica, relativamente alla cura della salute mentale. Grata di essere viva e di poter essere d’aiuto a qualcuno, come qualcuno è stato d’aiuto a me.
Barbara Giangravè
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