La Salute su Aostaoggi.it - a cura del dott. Franco Brinato
Il progressivo riscaldamento del pianeta avrà nei prossimi anni un impatto notevole sulla salute pubblica. Sebbene chiunque possa esserne colpito, i soggetti più a rischio sono i bambini e gli anziani, in particolare gli over settantacinque, spesso con patologie croniche frequentemente esposti alla cosiddetta “sindrome clinica da fragilità". Si tratta di una condizione caratterizzata da una ridotta riserva fisiologica, associata a una ridotta capacità di adattamento a modificazioni dell'ambiente interno o esterno con un'aumentata suscettibilità a eventi clinici.
Il rischio da calore è un'emergenza che si ripete da diversi anni durante la stagione estiva ed è la prima causa del sovraffollamento nei pronti soccorsi e di numerosi decessi, soprattutto nella popolazione anziana.
Come reagisce l'organismo quando è esposto al caldo?
La temperatura del corpo umano è soggetta alla termoregolazione, un sistema integrato di meccanismi neuro-biologici, preposto al mantenimento di una temperatura interna pressoché costante intorno a 36,5°C, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne all'organismo. Il centro di regolazione è una sorta di termometro situato nel cervello a livello dell'ipotalamo. Qualsiasi variazione di temperatura interna o esterna al corpo, scatena, nel soggetto sano, una serie di eventi tali da mantenere costante la temperatura corporea. La risposta è diversa a seconda se il corpo è esposto a temperature fredde o calde.
Nel caso di esposizione a temperature elevate, la risposta dell'organismo è caratterizzata dall'attivazione di diversi meccanismi che regolano e mantengono costante la temperatura. I principali meccanismi di compenso sono: aumento del flusso sanguigno, della sudorazione e degli atti respiratorio con dispersione di calore .Quando questi meccanismi sono inefficienti o insufficienti a un'adeguata dispersione del calore, vuoi per intensità dell'esposizione vuoi per limitazioni indotte da stati patologici pre-esistenti - si manifestano i danni alla salute prodotti dall'eccesso di calore.
Che cosa provoca il caldo eccessivo?
Disidratazione e crampi muscolari, riduzione della pressione arteriosa, gonfiore alle gambe, mal di testa, spossatezza e confusione mentale. Questi sono disturbi facilmente risolvibili con una buona idratazione e riparo in ambiente fresco; in alcuni casi però, soprattutto in soggetti fragili quali bambini molto piccoli e anziani con patologie croniche, si può arrivare a disturbi gravi da metter in pericolo la vita, il colpo di calore. Una sindrome clinica pericolosa, caratterizzata da un aumento eccessivo della temperatura corporea oltre i 41°C, una vera e propria emergenza medica che richiede l'ospedalizzazione del soggetto colpito da colpo di calore è causato dall'inefficienza o insufficienza dei meccanismi della termoregolazione e colpisce soprattutto anziani e bimbi piccoli.
A quali temperature il rischio di colpo di calore è maggiore?
Nello sviluppo del colpo di calore interviene non solo la temperatura, ma anche il grado di umidità. Devono sempre essere considerate a rischio quelle giornate in cui la temperatura all'ombra superi, i 30°C e l'umidità relativa sia superiori al 70%. Il rischio di colpo di calore è elevato quando l'umidità supera il 90%.
Come si manifesta il colpo di calore?
Il colpo di calore si manifesta con un'ampia gradazione di segni e sintomi:
- debolezza
- nausea
- vomito
- mal di testa
- brividi
- crampi muscolari
- andatura instabile
- temperatura corporea elevato oltre i 40°C
- assenza di sudorazione
- pelle secca
- accelerazione del battito cardiaco.
Alla presenza di questi disturbi, senza intervento immediato il soggetto colpito può andare incontro ad alterazioni della coscienza fino al coma. Lo stato di coma può essere preceduto da stato d'ansia, stato confusionale e convulsioni. In poco tempo si arriva alla disfunzione multi organo (insufficienza renale acuta, insufficienza epatica acuta, infarto del cuore, trombosi disseminata, lesioni muscolari) fino alla morte.
Quali soggetti sono più a rischio?
Gli anziani
Più al rischio rispetto ai giovani adulti sia perché lo stimolo della sete spesso diminuisce con l'età avanzata aumentando il rischio di disidratazione sia perché l'adattamento alla temperatura esterna, attraverso i normali processi di raffreddamento corporeo, è più difficoltoso. Una profusa sudorazione compensativa, innescata dall'esposizione ad alte temperature, determina la perdita di liquidi e di sali che in un organismo disidratato, condizione frequente negli anziani, conduce a emoconcentrazione (concentrazione del sangue) e, potenzialmente, a trombosi del circolo coronario, cerebrale o polmonare, con elevato rischio d'infarto cardiaco, polmonare e ictus.
I bambini molto piccoli
come gli anziani, hanno un imperfetto funzionamento della termoregolazione, più facilmente mostrano i sintomi del colpo di calore.
Sono a rischio anche:
- Le persone affette da malattie cardiovascolari e diabete;
- Le persone che assumono regolarmente farmaci. Alcuni farmaci deprimono i centri nervosi che regolano la temperatura corporea, mentre altri possono aumentare la produzione di calore;
- Le persone non autosufficienti (hanno difficoltà a mettere in atto misure preventive.);
- Le persone che svolgono attività lavorative all'aperto o in ambienti in cui c'è produzione di calore (minatori, operai edili ecc.);
- Le persone in condizioni socio-economiche disagiate perché hanno minori possibilità di spostare temporaneamente il proprio domicilio in zone più favorevoli e minori possibilità di condizionare l'aria della propria abitazione.
Quali sono i consigli per evitare i danni da calore?
- Consultare sempre il bollettino meteorologico diffuso dal Ministero della Salute sul quale è sempre indicato il livello di rischio);
- Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata (prima delle undici e dopo le diciotto.);
- Indossare abiti leggeri, non aderenti, di cotone che permettono la traspirazione della pelle e assorbono il sudore;
- Rinfrescare la casa e l'ambiente di lavoro. Schermare le finestre esposte al sole utilizzando tapparelle, persiane, tende, ecc. Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte). Se si utilizza l'aria; condizionata, ricordarsi di regolare la temperatura tra i 24°C – 26°C;
- Trascorrere le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa;
- Bagnarsi spesso con acqua fresca per ridurre la temperatura corporea;
- Ridurre l'attività fisica nelle ore più calde della giornata ed evitare di praticare all'aperto attività fisica intensa o lavori pesanti;
- Bere e alimentarsi in maniera corretta, bere almeno 2 litri di acqua il giorno. Gli anziani devono bere, anche se non ne sentono il bisogno;
- Evitare di bere alcolici;
- Mangiare preferibilmente cibi leggeri e con alto contenuto di acqua (frutta e verdura).
- Adottare alcune precauzioni se si viaggia in macchina. Va evitato di mettersi in viaggio con auto non climatizzate nelle ore più calde della giornata (ore 11.00-18.00); Non dimenticare di portare sufficienti scorte di acqua in caso di code o file impreviste. Se si entra in un'auto parcheggiata al sole, prima di salire aprire gli sportelli e poi iniziare il viaggio a finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione. Prestare attenzione nel sistemare i bambini sui seggiolini di sicurezza e verificare che non siano surriscaldati;
Altri comportamenti raccomandati sono:
- Fare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili (es. latticini, carne) perché elevate temperature può favorire la proliferazione di germi patogeni causa di patologie gastroenteriche;
- Evitare di lasciare persone non autosufficienti, bambini e anziani, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole;
- Assicurati che le persone malate e/o costrette a letto non siano troppo coperte;
- Consultare il medico per un eventuale aggiustamento della terapia farmacologica;
- Offrire assistenza a persone a maggiore rischio (ad esempio anziani che vivono da soli) e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento;
- Alla presenza di segni e sintomi da colpo di calore prendere contatto immediatamente con il servizio d'emergenza sanitario 112.
Che cosa fare se un soggetto è colpito da colpo di calore?
Il colpo di calore è una vera emergenza medica. Solo il riconoscimento precoce e un trattamento a domicilio e successivamente in ospedale possono ridurre sostanzialmente la mortalità.
La prima cosa da fare è allertare il servizio d'emergenza 112 e nell'attesa:
- Trasportare l'infortunato in un luogo fresco e aerato e utilizzare un ventilatore;
- Praticare spugnature con acqua non troppa fredda (riduce la dispersione di calore) sul capo e sul tronco;
- Avvolgerlo in un lenzuolo o un asciugamano imbevuti di acqua;
- Applicare impacchi di ghiaccio sul capo, sotto le ascelle, sui polsi e all'inguine;
- Togliere gli abiti;
- Se è cosciente farlo sdraiare sulla schiena con le gambe sollevate (aumenta il flusso di sangue al cervello);
- Far bere acqua fresca, se la persona non vomita.
dott. Franco Brinato
specialista in medicina d'Emergenza Urgenza e dirigente medico della struttura complessa di Medicina d'emergenza e Pronto soccorso