Usl, attivate convenzioni per 75 milioni di euro in sei anni

Dal 2016 un crescendo di accordi con strutture pubbliche e private. Il boom negli anni del Covid

 

sede Usl

Negli ultimi sei anni la sanità valdostana ha attivato sempre più convenzioni con strutture pubbliche e private per colmare le proprie lacune sino a raggiungere l'apice durante il biennio della pandemia. Con l'aumentare del numero è cresciuto anche l'impegno economico.

A fornire un quadro della situazione, questa mattina in Consiglio regionale, l'assessore alla Sanità Roberto Barmasse in risposta ad una interpellanza del gruppo Lega presentata da Paolo Sammaritani.

Nel periodo 2016-2021 il valore degli accordi stipulati dall'Usl Valle d'Aosta è cresciuto da 11,5 milioni a 14,4 milioni l'anno. Le 26 convenzioni del 2016 sono diventate 89 nell'anno 2020 e 93 lo scorso anno. Buona parte degli accordi negli anni del Covid sono riferiti ai posti letto in struttura per pazienti Covid positivi, per effettuare tamponi, per avere più personale.

In termini complessivi il valore delle convenzioni attivate dal 2016 allo scorso anno supera i 75 milioni di euro.

«Il ricorso alle convenzioni è determinato dall'impossibilità di assumere propri professionisti», ha affermato l'assessore Barmasse. «L'Azienda USL sarà molto felice di chiudere queste convenzioni se e quando i concorsi dedicati forniranno le risorse necessarie; il ricorso a lavoratori temporanei (come ad esempio tecnici di radiologia e ostetriche) cesserà quando sarà risolta la problematica delle sospensioni del personale; per le convenzioni sui percorsi formativi e tutoraggi per rendere autonomi i nostri professionisti su nuove tecniche, la convenzione finirà al completamento del progetto con la totale autonomia dei nostri professionisti».

L'argomento è «molto complesso», ha riconosciuto il consigliere leghista Sammaritani. «Le convenzioni hanno natura e finalità diverse e non possono essere messe tutte nello stesso calderone. I numeri sono importanti perché vediamo una crescita esponenziale delle convenzioni, ma occorre capire, attraverso un'attività di analisi, quale sarà il futuro del servizio sanitario pubblico. Il tema è di tipo politico: bisogna fare delle scelte, cercando di comprendere quei settori in cui si può evitare di ricorrere alle convenzioni e per fare in modo che il servizio pubblico migliori».

 

 

Clara Rossi

 

 

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