Valle d'Aosta, ancora un suicidio: un 50enne ha lasciato questa vita

L'uomo che lavorava per una azienda di Aosta e viveva a Morgex si è suicidato sabato scorso

Valle d'Aosta ancora un suicidio, un cinquantenne ha lasciato questa vita

Raccontare dei numerosi suicidi che in Valle d'Aosta si susseguono nei giorni, nei mesi, nel tempo è diventata come una litania. Ogni suicida ha una o molte motivazioni per interrompere la sua vita e non possiamo discuterne i perché. Quello che fa montare la rabbia è il silenzio complice di una amministrazione regionale pronta ad alzare il gran pavese per celebrare iniziative sterili e vuote in difesa dei più fragili. Non possiamo sapere se con una sanità più umana e attenta ai più fragili questo uomo si sarebbe salvato dal suo ultimo viaggio. Quello che possiamo dire è che l'attenzione verso la salute mentale in Valle d'Aosta è una vergogna. Ed è sempre più imbarazzante assistere a conferenze stampa degli addetti ai lavori per comunicarci che "tutto va bene". Salvo poi andare a farsi curare fuori regione dove si trova un sistema che, sotto certi aspetti, funziona meglio. Peccato che tanti valdostani non abbiano il reddito dei "nobili" che risiedono nel palazzo bianco del potere regionale. E mentre il male oscuro avvolge sempre più la Valle d'Aosta si sta avvicinando il tempo che questi principi valdostani chiederanno ai loro sudditi il loro voto promettendo "Panem et circenses": votateli tutti e non lamentatevi più.



Marco Camilli

 

 

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