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Expo 2015, la Valle d'Aosta punterà sul prodotto montagna

Il coordinatore La Torre: «è un'occasione, serve un salto di qualità»

 

COURMAYEUR. I prodotti tipici dell'enogastronomia e i Comuni valdostani sono stati protagonisti della tappa di Courmayeur della carovana ANCIperEXPO2015 di sabato scorso organizzata con il contributo del Celva.

La giornata è stata l'occasione per iniziare a parlare dell'Expo 2015 e delle opportunità per la nostra regione. La Valle d'Aosta a Milano giocherà la carta della montagna «in tutte le sue declinazioni, a partire dalle nuove Funivie del Monte Bianco, che una volta inaugurate saranno l'ottava meraviglia del mondo», ha spiegato il consigliere regionale Leonardo La Torre, incaricato di coordinare le attività legate all'evento mondiale. «La Valle d'Aosta è pronta a dare il suo benvenuto ai visitatori dell'Expo - ha annunciato -. E' l'occasione per sfruttare e potenziare la nostra vocazione turistica, ma dobbiamo essere capaci di fare un salto di qualità».

«Bisogna puntare sulla nicchia di visitatori dell'Expo che è interessata alla montagna» e «concentrare l'azione per offrire una proposta molto chiara», ha aggiunto l'assessore al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti Aurelio Marguerettaz. Per questo l'assessore ha invitato tutti i soggetti coinvolti ad impegnarsi al massimo per sfruttare l'occasione: «tutti devono fare la propria parte, non solo le Istituzioni, ma anche le categorie professionali», ha sottolineato.

L'Expo attirerà 144 Paesi espositori e 20 milioni di visitatori per un giro d'affari calcolato di 70 miliardi di Euro. Le ricadute sul comparto turistico sono stimate in 4,8 miliardi di Euro. L'esposizione universale dunque «non può rappresentare solo la vetrina mondiale del "Prodotto Italia", ma dev'essere il luogo dove tutti – Istituzioni, imprese e cittadini - assicurino la stessa spinta propulsiva» ha detto il presidente del Celva Bruno Giordano. E' una opportunità che «va colta a ogni livello istituzionale - ha ribadito -. Tutti, e soprattutto le Amministrazioni comunali, devono riconoscerlo come uno strumento decisivo per promuovere e incrementare il turismo nel Belpaese e nelle città, sia sostenendo le eccellenze territoriali, sia dando al dibattito politico e collettivo una nuova visione».

 

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Elena Giovinazzo

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